Manuale semiserio per viaggiatori moderni
Solo Pierre Daninos, l’umorista francese creatore del “Maggiore Thompson” poteva raccontare vizi e virtù del vacanziero borghese senza cadere nella banalità: chiunque, dal turista seriale affamato di shopping allo sportivo a caccia di neve e di sci, può trovare il suo alter ego nell’universo vacanziero di Daninos. “Vacanze a tutti i costi” (Excelsior1881) non aiuta a scegliere la meta ideale, né tantomeno a scovare le offerte migliori. Ma ha il compito di ricordare all’incauto viaggiatore i pericoli ai quali va incontro. Il borghese medio pensa di andare al mare, di godersi il sole e di rilassarsi leggendo un buon libro, ma per fare tutto ciò dovrà passare attraverso una serie di prove tutt’altro che facili: la macchina che non parte, il parcheggio introvabile e la confusione delle spiagge che fa rimpiangere la grigia metropoli. Ma il turista non si fa abbattere neppure dalle leggi di Murphy e continua, nonostante i fallimenti degli anni precedenti, a cercare la meta ideale. Pierre Daninos ripercorre in ordine alfabetico l’universo delle vacanze forzate, delle decisioni perennemente sbagliate, dei luoghi esotici ostili e delle disastrose abitudini che ci accompagnano ovunque. A distanza di più di 30 anni dalla sua prima uscita, lo sguardo cinico di Daninos fa ancora sorridere. Nessuna comicità ostentata, né risate forzate: solo un semplice sorriso, che nasconde ben più di ciò che vuole rivelare. Perché la ricetta per sopravvivere ad un’altra estate da turisti è solo una: una buona dose di autoironia, molto coraggio e un po’ di sano scetticismo.
Pierre Daninos (1913-2005)
Scrittore, umorista e giornalista francese, dopo la guerra ha collaborato con “ Le Figaro”, ma il grande successo lo ottiene solo nel 1954 con “Les Carnets du Major Thompson”, diario comico di un immaginario ufficiale britannico in pensione a Parigi: sposato con una francese, ogni giorno il maggiore Thompson si scontra con una realtà completamente diversa dalla sua. Dalla fortunata serie di libri è stato tratto l’omonimo film di Preston Sturges.
di Elisa Carrara