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Thomas Joachin Uhlig, il pellegrino della pace

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Thomas Joachin Uhlig, il pellegrino della pace

Uno zaino, scarponi pesanti e un cero: in marcia verso Gerusalemme

San Marco Argentano – La fede riesce a infondere nelle persone la giusta forza per cimentarsi in esperienze dure, ma allo stesso tempo gratificanti. Questa fede ha portato il pellegrino tedesco Elia Maria – Thomas Joachin Uhlig a intraprendere un percorso che da Sanssouci, alle porte di Berlino, lo porterà a Gerusalemme nel natale del 2013. Questo lungo percorso nasce dal desiderio di Thomas di “pace e riconciliazione, di giustizia, dignità e armonia fra tutti i popoli della terra”. Lui ha con sé un grosso zaino, un mezzo guscio di conchiglia appeso al collo, scarponi pesanti, una corda sul fianco destro tenuta ferma da un moschettone e un cero da lui definito della Pace. Questo lungo viaggio lo ha portato nei comuni della Valle dell’Esaro. Durante il suo cammino visiterà i luoghi importanti per tutte le religioni e luoghi come i campi di concentramento che hanno segnato la storia dell’uomo. Per giungere qui Thomas è arrivato dalla Sicilia ed ha poi risalito la Calabria fino ad arrivare a Ferramonti di Tarsia dove ha visitato il campo di prigionia. Passa per le chiese e gli enti dove fa apporre un timbro che testimonia la sua marcia di Pace. È sereno e pacato proprio per la lunga marcia di Pace che ha intrapreso, che è iniziata nel giorno della Pentecoste del 2009 dalla chiesa di Sanssouci. È passato da Uhlig in Polonia, da Aushwitz e in varie Nazioni europee come Francia, Inghilterra, Spagna fino ad arrivare in Italia. Il suo pellegrinaggio toccherà i ventimila km. Ha un motto, semplice ma efficace, “Mai più” perchè mai più dovranno ripetersi gli orrori del passato. «Ma più. Questo il flusso che mi porta fino a Gerusalemme. Ogni passo che faccio mi fa sentire vivo e le lacrime alleviano la sofferenza». Chiede ospitalità e accoglienza ai gruppi religiosi. Thomas è passato da San Marco Argentano lo scorso 2 marzo a mezzogiorno dove ha visitato il Duomo e la Cripta Normanna per visitare, successivamente, le altre chiese. Ha partecipato alla messa e alla Via Crucis dove ha acceso il suo Cero della Pace. Don Vincenzo Ferraro lo ha accolto nella Sala Parrocchiale del Duomo fino al mattino successivo e fino alla partenza per San Sosti.

di Rosanna Angiulli