pornplacevr

Coca-Cola Summer Festival 2016: si cambia?

pornplaybb.com siteripdownload.com 1siterip.com
XXVII Busker Festival
Agosto 17, 2016
EscaMontage Film Festival Itinerante
Agosto 17, 2016
Show all

Coca-Cola Summer Festival 2016: si cambia?

coca-cola summer festivalFormula vincente, ma forse perfettibile. Proviamo ad analizzare e, per gioco, a dare qualche idea

Con la fine di Luglio si concludeva l’edizione 2016 del Coca-Cola Summer Festival. In leggero calo gli ascolti, dunque, è interessante capire e interrogarsi su quale possa essere stato il motivo che ha portato a ciò. Forse la concorrenza su Rai Uno della replica della seconda stagione di “Braccialetti Rossi” o forse un minore interesse dovuto al rischio di avere una sensazione di déjà vu del programma. Tuttavia, nell’atmosfera di un’impostazione vincente che si ripete, un’aria di cambiamento si intravede. O almeno di un’altra via possibile da percorrere per stupire, sorprendere ed innovare. E non solo perché, man mano, nel tempo il programma si è fatto sempre più social e tecnologico.
Come si sa la trasmissione è nata nel 2013 da un’idea della “Fascino” di Maria De Filippi, che lo ha organizzato. Inizialmente sponsorizzato dalla Tezenis, si chiamava Music Summer Festival – Tezenis Live. Poi la casa d’abbigliamento fu sostituita, quale sponsor ufficiale, dalla Coca-Cola e così la denominazione della kermesse canora mutò in Coca-Cola Summer Festival. In queste quattro edizioni la conduzione è spettata sempre ai veterani Alessia Marcuzzi e Angelo Baiguini, mentre dal 2014 Rudy Zerbi ha sostituito Simone Annichiarico. Per il resto nulla o poco è cambiato: stesso posto (piazza del Popolo), stesso numero di puntate (4 serate), stessa tipologia di gare (dei big e dei giovani), stesso meccanismo (mixaggio dei voti con gli Ear one dei passaggi in radio). Tutto uguale o quasi dunque. Come può crescere l’indice di gradimento? Quello che è sembrato aumentare, invece, è la presenza dei talenti usciti dalla scuola di “Amici” (sempre di Maria De Filippi). Anche quest’anno non sono mancate le forti presenze dei ragazzi del talent show: The Kolors, Sergio Sylvestre, Mattia Briga, Chiara Grispo, Marco Carta, Antonino, Dear Jack, Elodie e Lele. Lì ad “Amici”, poi, avevamo visto anche: Emma, Nek, Elisa e Fabrizio Moro.
A tutto questo si è aggiunta la connessione con Sanremo: tra i giovani, molti i talenti provenienti dal Festival, tra cui due dei tre finalisti: Irama, Erma Metal; il terzo era Madh, che partecipò ad X-Factor nel 2014. Contingenze che vanno tenute in considerazione: la forza, forse, infatti potrebbe proprio stare nel fare più rete tra i programmi di musica. Innanzitutto, a nostro avviso, si potrebbe aggiungere un’altra puntata o più alla trasmissione, dedicando così un’intera serata almeno alla gara dei giovani. Poi il segreto, a nostro avviso, sarebbe quello di rendere più itinerante il Coca-Cola Summer Festival, come una volta era il Festivalbar di cui è considerato l’erede diretto e legittimo. Attingendo talenti dagli esclusi dalle gare per la kermesse sanremese o dalle selezioni per “Amici” nella categoria ‘Canto’; o da altri talent come “X-Factor” o “The Voice”, visto che tra i big c’erano sia Emis Killa (con “Cult”) che Max Pezzali (con “Due anime”), giudici e coach a The Voice  quest’anno (conclusosi poco prima dell’avvio del Coca-Cola Summer Festival). Sarebbe un modo per rendere più dinamici anche tali talent; per mettere a tacere ogni polemica sui soliti volti e “raccomandati”; per dare una seconda opportunità agli “eliminati”, dimostrando che anche quando si perde una gara non è detto che siano finite lì le proprie chances, dando prova di una capacità di fare rete, sviluppando le dimostrazioni già in itinere. Un esempio? Già c’è da qualche anno con l’Eurovision Song Contest, a cui accede di diritto il vincitore del Festival di Sanremo. Quest’anno l’Italia, tra l’altro, è stata rappresentata da Francesca Michielin (anche lei esibitasi al Coca-Cola Summer Festival con “Un cuore in due”), arrivata seconda al Festival dopo gli Stadio con la loro “Un giorno mi dirai”. Lì al loro posto, anche in loro vece, ha voluto portare con il suo brano un messaggio di unione e fratellanza racchiuso nella frase della sua canzone sanremese “Nessun grado di separazione”, in particolare quando il testo dice: “Non c’è più nessuna divisione tra di noi/Siamo una sola direzione in questo universo/Che si muove”; a simboleggiare vicinanza e apertura verso l’altro, per raggiungere la pace.
In fondo, se per tutta l’estate, dopo il Festival di Sanremo e dopo la conclusione di tutti i talent finora esistenti, continuasse per tutta Italia il viaggio della musica italiana e straniera con un Coca-Cola Summer Festival nuovo (più lungo forse, più complesso, ma più poliedrico perché guarda a più fonti), non crediamo dispiacerebbe al pubblico. Un meccanismo nuovo, con più gare e selezioni, che soprattutto dia più rilievo e spicco ai giovani, dando loro un maggiore spazio dedicato che offra ulteriore risalto, gioverebbe ai talenti emergenti, ma anche alla credibilità (già forte) della trasmissione musicale. Diventando davvero un ulteriore trampolino di lancio per i partecipanti. Altrimenti l’allegria e la freschezza della conduzione della Marcuzzi potrebbero non bastare più e andare scemando, finendo per non essere più sufficienti a tenere in auge l’attenzione per un programma comunque valido. La veste nuova di cui si dovrà vestire, a nostro avviso, dovrà rispecchiare una filosofia il cui motto potrebbe essere: “Coca-Cola Summer Festival: musica per chi ha sete di vita e di emozioni”, giocando sull’ottica che è poi quella della bevanda; musica per la gente, della gente, tra la gente, popolare in quanto comune, diffusa e portata nelle piazze, in quanto al contempo social e pop. Popolare anche in quanto creatrice di una jointventure tra i cult degli eventi musicali; portatrice, così, di una musica che fa rete e che crea la summa dei programmi musicali, senza che nessuno sia superiore all’altro, perché ognuno è legato e dipendente dall’altro. In nome della musica che unisce, come sempre si dice. Popolare, dunque, in quanto diventa universale ed è in grado di parlare l’unica lingua dei sentimenti; diventando pertanto internazionale, ma senza neppure la necessità che un testo come quello della Michielin (“Nessun grado di separazione”) venga tradotto in inglese per essere capito, reso più comprensibile, poiché c’è il linguaggio del corpo a parlare e trasmettere il messaggio con lo sguardo o un sorriso, un gesto, un’inclinazione del volto; il che poi è la forza di tutti i pezzi di dance music o musica disco (entrate a pieno regime come motivi emblematici del Coca-Cola Summer Festival): ballabili, orecchiabili, sono un successo spesso solamente per il ritmo più che per le parole. Hit dell’estate che, pertanto, vengono decretate sul ritmo di tali brani, al di là dei testi, per una musica in movimento e una trasmissione sempre più movimentata quale il Coca-Cola Summer Festival vuole essere. A sconvolgere, animare e movimentare le estati, ma anche le vite, di tutti gli appassionati di musica.