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Nasce il nuovo Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana Contemporanea

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Nasce il nuovo Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana Contemporanea

Una schiera crescente di nomi, da Dario Fo a Dacia Maraini, una rete e una Costituzione, per creare una nuova avanguardia della scrittura e della formazione drammaturgica in Italia

Occupare, provocatoriamente e con la firma identitaria tenace dei nomi, tanti e imprescindibili, il “vuoto delle istituzioni” e delle idee. Dare corpo e dignità intellettuale ad un “mestiere” sepolto in un rovinoso oblio. Lottare con inatteso (per l’apatico malfermo Stivale) fervore per “invertire una tendenza malata che sta museificando il nostro teatro e che fa perdere  ogni aggancio con la realtà che si vive, con la contemporaneità  e con la nostra identità nazionale”. Questi gli intenti che animano il nuovo Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana.

Un atto di fede in una cultura del possibile. Una ribellione agli schematismi dispotici e insoluti, fragili e paralizzanti che distruggono l’Italia e la sua tradizione teatrale. Presentato all’inizio del 2012 presso il teatro Quirinetta di Roma il Centro è poderosa fenice, nata dalle ceneri dell’Idi, malamente soppresso nel 1998. Una struttura dal “carattere orizzontale, democratico e aperto”. Il Centro è pronto ad accogliere e a collaborare, cerca la linfa dei giovani autori e si plasma con lenta magmatica evoluzione, in attesa del contributo eclettico di energie polifoniche.
In occasione della presentazione ufficiale, Maria Letizia Compatangelo, presidente pro tempore, e Angelo Longoni, coordinatore, hanno illustrato le linee guida del Centro, definite in un documento condiviso e firmato da più di 120 autori. Tra le adesioni altisonanti Dario Fo e Franca Rame, Ugo Chiti, Franca Valeri, Manlio Santanelli, Luca De Bei, Raffaella Battaglini, Massimo Cinque, Dacia Maraini, Mario Lunetta, Michele Mirabella, Fabrizio Romagnoli, Laura Andreini Salerno, Ennio Coltorti, Alfio Petrini e tanti eccellenti colleghi, stelle brillanti del nostro firmamento teatrale e letterario. Dopo i troppi naufragi di progetti discutibili e confusi, che avrebbero dovuto difendere, restaurare o almeno restaurare il ruolo della drammaturgia italiana, dopo quarant’anni di promesse vacue e stagnazione critica e didattica, il Centro di Drammaturgia vuole la svolta epocale. Conferire alla scrittura teatrale spazi di crescita e di luce. E’ un lavoro che esige lungo tirocinio in palcoscenico, una passione che deve essere puntellata da complessa e continua formazione, dall’esperienza fruttuosa e varia, dall’intuizione ma soprattutto dalla pratica. Un lavoro che deve tornare ad essere (considerato) tale. Non un accessorio, un plus trascurabile e perciò distrattamente onorabile.
La scrittura drammatica, arte e artigianato che ha ricoperto di allori il nostro paese, in altre ere, chiede oggi nuova “cittadinanza”, riconoscimento formale e duraturo. Atto necessario e dovuto, dopo la chiusura dell’unico Istituto Nazionale di Drammaturgia, l’Idi, a causa della negligenza delle istituzioni e della progressiva riduzione del teatro a macchina di repertorio e/o regia. Priva di copioni originali capaci di segnare la società, narrandola e agendola, squarciare il cuore inetto del paese, scavare nelle dinamiche individuali e collettive. Una parte da protagonista lucido e multiforme. Un’urgente prima linea. E’ ciò che prepara e desidera il Centro Nazionale di Drammaturgia Contemporanea, che sta scrivendo la propria Costituzione e aspetta nuovi membri.

Il Centro ha già instaurato una proficua collaborazione con AGIS Lazio, confermata dall’intervento del presidente Pietro Longhi, e ha avviato un dialogo costruttivo con l’assessore alle Politiche Culturali del Comune di Roma, Dino Gasperini,  che ha annunciato l’avvio di un progetto, destinato a creare una rete di spazi nei quali organizzare interventi, manifestazioni, azioni teatrali e attività di formazione, intitolato “Case del Teatro e della Drammaturgia”. Inoltre hanno già dichiarato il loro sostegno al progetto alcune importanti realtà come: DRAMMA.IT (La casa virtuale della drammaturgia contemporanea), ASSTEATRO (Associazione Sindacale Autori di Teatro), SIAD (Società Italiana Autori Drammatici), SNS (Sindacato Nazionale Scrittori – Cgil), ANART (Associazione Nazionale Autori Radiotelevisivi e teatrali), Teatro delle Donne, OUTIS. Propositi fondamentali del Centro sono e saranno, a breve: un’azione collegiale di rinnovamento del panorama culturale italiano in panne e scarnificato; la creazione e propagazione di una rete capillare di luoghi, nomi, enti, per instaurare rapporti con tutte le figure professionali del teatro, con le compagnie, con gli Stabili e con le istituzioni, al fine di portare l’attenzione della pratica teatrale sulla narrazione del presente; l’espansione di un cervello ramificato, “federale”, che connetta centri di lavoro e studio in tutta la nazione; tavoli di discussione per nuove leggi che non ingabbino la cultura; costruzione di poli di formazione e pratica drammaturgica che siano senza ambiguità direttamente sul “palco” del reale; corsi ed eventi per avvicinare il pubblico alla drammaturgia; promozione degli autori italiani all’estero; creazione di un archivio “vivo” multimediale, e liberamente accessibile, degli autori, delle compagnie, dei testi, dei teatri ecc.

Rianimare la drammaturgia. Dare voce e protezione alla scrittura e al processo ideativo. Affinché il nostro teatro non sia belva in panchina, personaggio che pedina vecchi canovacci, prigioniero di una cultura sclerotizzata e feudale.
Un Centro per una nuova ribalta. Un futuro tutto da scrivere.

INFORMAZIONI
sito: www.centrodrammaturgia.it
e-mail: info@centrodrammaturgia.it

di Sarah Panatta