Attese infinite negli aereoporti guardando il tabellone delle partenze, labili speranze condensate nella costatazione frustrante del fatto che nulla si muove, le informazioni sono sempre le stesse: voli cancellati fino a data da definire. Gli aereporti inglesi non hanno fatto eccezioni: dal famoso aereporto di
Heatrow, a Londra, ai periferici
Stansted,
Luton e
Gatwich la storia non è cambiata fino a ieri sera. Le conseguenze sulla vita di migliaia di persone sono state rilevanti. C’è chi rischia di perdere il lavoro per aver passato le vacanze di Pasqua a Londra.
Anne, 27 anni, francese ha detto: “
Ieri avrei dovuto iniziare a lavorare, un nuovo lavoro trovato dopo mesi di ricerca. A causa dei disguidi con i voli sono ancora intrappolata a Londra. Ho cercato di contattare la mia ditta, ma non ho ricevuto risposta”. Sfortunatamente, Anne non è la sola ad avere avuto problemi.
Charles, 32 anni vive a Londra da 10 anni ma è nato e cresciuto a Edinburgo. Due giorni fa sua sorella gemella Sylvia che vive nella capitale scozzese si è sposata mentre Charles, che doveva essere anche testimone di nozze, era tra le centinaia di persone sedute nelle sale di attesa di Heatrow . C’è anche chi, come
Adam, 42 anni, newyorkese, a causa dell’eruzione vulcanica ha perso un avvenimento ancora più importante: la nascita della sua prima figlia. “
Non ci posso credere! Avrei voluto assistere al parto, stringere la mano di Marie, (la sua compagna da 10 anni)
e veder nascere Nicole. Ho chiamato mia madre e mi ha detto che è una bambina sana e bellissima, ma dopo due giorni dalla nascita io non ho ancora potuto vederla”. Adam aggiunge poi: “
Sono medico ed ero a Londra per una convention. Il mio lavoro è una vera e propria vocazione ma ora mi sento in colpa perché ho perso un evento irripetibile quale la nascita della mia prima figlia. Io e Marie abbiamo atteso tanto la nascita ed io non c’ero al momento del parto”. Se Adam ha mancato il primo vagito, il primo sguardo e la prima smorfia del viso di sua figlia, a
Michael, 29 anni, originario del Galles, la sciagura delle nubi vulcaniche ha impedito di dare l’ultimo saluto al suo migliore amico morto in un incidente stradale . “
E’ davvero triste che io non abbia potuto essere presente al suo funerale – ha dichiarato Michael -.
So che non sarebbe cambiato nulla, ma ci tenevo ad esserci”. Dal sito online della BBC, si danno lievi speranze di un graduale ritorno alla normalità nella gestione dei voli solo ed esclusivamente continentali, ossia interni al Regno Unito. Di certo si sa che i voli per Glasgow, in Scozia sono riaperti da martedì 20 aprile, ma solo ed esclusivamente fino alle 13.00. D’altro canto tutti gli aereporti mondiali sono in stato di massima allerta poiché gli esperti predicono una seconda ondata di nuvole nere causate da una seconda eruzione del vulcano islandese. Per tutti coloro che vogliono avere notizie e che parlano inglese, diamo il contatto telefonico del Foreign Office britannico 0044 207008000, o in alternativa potete cliccare sul sito:
http://www.fco.gov.uk/en/travel-and-living-abroad/021-Flight-disruption-help/.
L’Associazione Transporto Aereo Internazionale ha rivelato dalle pagine del Times online, che lo stop aereo di questi giorni costa alle compagnie aeree circa 2000 milioni di dollari al giorno.
di Valeria Marchetti