Dal 3 dicembre al cinema una favola per grandi e piccini. Garantisce Walt Disney, ovviamente!
Messa per un po’ a riposo la Pixar, la Walt Disney Pictures ritorna sugli schermi con il suo 50° film animato: Rapunzel – L’intreccio della torre.
Diretto da Nathan Greno e Byron Howard, due tra i più talentuosi elementi del team di John Lasseter, la nuova favola animata di casa Disney soprenderà lo spettatore più maturo al punto da farlo ritornare quasi indietro nel tempo.
«Volevamo ricreare un mondo e una storia unici – afferma Lasseter – permeati dalla tipica atmosfera dei film classici della Disney, ma allo stesso tempo caratterizzati da freschezza e umorismo: insomma, un prodotto di computer animation del tutto inedito. I filmmakers hanno creato un mondo che si basa sulla splendida tradizione Disney ma che ci trasporta in una dimensione completamente nuova».
Ed è effettivamente, e questo è strano, la sensazione che si ha, guardando il film, è proprio quella di assistere ad uno spettacolo inedito, per gli occhi, come per le orecchie, come per il cuore: nonostante la trama segua alla lettera le più classiche favole della Disney, i personaggi seguono uno schema assolutamente innovativo, moderno, vicino alla nostra società e le ambientazioni, assolutamente romantiche ed incantate, sembrano dotate di vita propria e incredibilmente vicine alla realtà.
«Un’avventura rocambolesca – secondo Howard – ricca d’azione e di commedia, con un cavallo che letteralmente ruba la scena, di nome Maximus e una schiera di personaggi variopinti che resteranno per sempre nel cuore del pubblico». Divertenti, bizzarri, singolari, originali, irresistibili, i personaggi di Rapunzel – L’intreccio della torre, come dice Lasseter, «Sono tutti protagonisi» e forse, addirittura, per lo spettatore sarà più facile innamorarsi di quelli secondari (incredibilmente sfaccettati) piuttosto che di quelli principali (teneramente stereotipati).
Qualcuno forse storcerà il naso nel vedere l’ennesima favola Disney approdare nuovamente al cinema. Qualcun’altro, invece, con un animo un po’ più infantile (nel senso buono della parola) ed un cuore un po’ più sognatore, riuscirà a farsi trasportare da questa splendida favola, dedicata ad un pubblico giovanissimo, ma perfetta, ovviamente, anche per un pubblico più adulto. Un pubblico che non ha ancora dimenticato il significato della parola “sognare”.
Di Luna Saracino
.
{joomplu:1201}{joomplu:1202}{joomplu:1203}{joomplu:1204}