Il 3, 4 e il 5 giugno 2011 a Castelrotto, Siusi e Fiè (BZ) si svolge la Cavalcata di Oswald von Wolkenstein. Tre giorni per attraversare a cavallo il Medioevo

Immaginate di tornare per tre giorni nel pieno Medioevo e di assistere a uno di quei tornei in cui coraggiosi e abili cavalieri mettevano alla prova non solo la propria bravura, ma anche la cortesia e le virtù, appunto cavalleresche. Immaginate che questo spettacolo si svolga in un paesaggio di indicibile bellezza, tra vette alpine, laghi e castelli antichi. Mettete insieme questi ingredienti e avrete la famosa Cavalcata di Oswald von Wolkenstein, che si svolge da 29 anni ormai alle pendici dello Sciliar (BZ) ed è una delle più rilevanti manifestazioni della zona.  Il cantore, bardo e artista, vissuto in questi luoghi dal 1376 al 1445 e da cui prende il nome la Cavalcata, in realtà non era un amante dei cavalli. Lo spettacolo nasce dall’intento di coniugare  tradizioni medievali e  sport equestri, ancora oggi praticati, all’interno dei luoghi che hanno giocato un ruolo importante nella vita di Oswald von Wolkenstein.

Ecco che la gara  assume, così,  i contorni di una vera festa popolare, in cui si intersecano  elementi storici, culturali e non ultimo, l’amore per una terra meravigliosa. Questo ne fa un evento unico, che non a caso attrae da quasi trent’anni 20000 presenze annue.

Venerdí 3 giugno 2011 a partire dalle ore 21, l’intero paese di Siusi allo Sciliar darà inizio alla festa paesana con la spillatura del fusto di birra. Sabato 4 grande sfilata d’apertura con carrozze, cavalieri e festa medievale. Domenica 5 prenderanno il via i tornei, che si svolgeranno in  quattro tappe: sul Colle a Castelrotto viene svolto il passaggi degli anelli. Il secondo torneo, il labirinto, viene eseguito a Matzlbödele a Siusi. Al Laghetto di Fiè i cavalieri si cimenteranno nel galoppo ad ostacoli, fino all’ultima spettacolare gara a Castel Presule:  il passaggio tra le porte. Poco dopo, nella splendida cornice del castello, alla squadra vincente viene consegnato lo stendardo, l’ambito premio di cui poi potrà fregiarsi fino all’edizione successiva. Trentasei squadre provenienti da tutto l’Alto Adige  si mettono alla prova durante la cavalcata, al fine di portare a casa la vincita e l’ambito stendardo del menestrello.

Più delle abilità agonistiche, però, vera protagonista è la cavalleria medievale, un modello di vita in cui la battaglia era anche una forma di cortesia. Un modello, purtroppo perduto, che rivive nello scenario da fiaba altoatesino.

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di Angelina Di Fronzo