Charlize Theron affascina, Biagio Antonacci non si risparmia, intanto Moreno risulta a rischio eliminazione. Tra i giovani bene per Kutso ed Enrico Nigiotti
Seconda serata di Sanremo speculare alla prima, dove Charlize Theron incanta il pubblico italiano con la semplicità e la naturalezza con cui si racconta e in cui Biagio Antonacci sembra inarrestabile, regalando al pubblico numerosi dei suoi successi, non ultimo “Quando” di Pino Daniele. Come nella puntata d’apertura gli omaggi al cantante napoletano recentemente scomparso, così come a Mango sono proseguiti: è stata, infatti, Rocío Muñoz Morales a ricordarlo con un balletto ed una coreografia che provoca qualche momento di emozione sincera, anche per Arisa che, come lui, proviene dalla Basilicata. E non a caso, all’inizio della seconda giornata del Festival si era partiti proprio da lì dove si era rimasti, a conclusione della precedente: ovvero dal momento in cui Emma ed Arisa hanno cantato “Il Carrozzone” di Renato Zero, per omaggiare tutti i cantanti che hanno fatto la storia sia della musica italiana che di Sanremo, con qualche lacrima di gioia mista a nostalgia e malinconia per attimi memorabili. E su questa linea si è proseguito, come nell’avvio del Festival, con una “targa speciale per aver portato la musica italiana nel mondo” consegnata a Pino Donaggio, per le circa 80mila copie vendute con il singolo Io che non vivo (senza te)/Il mondo di notte, così come era stata assegnata ad Al Bano e Romina Power ieri. C’è stato anche un omaggio al singolo di Donaggio con un video che raccoglieva le esibizioni di tutti i cantanti che hanno reinterpretato la canzone: da Elvis Presley, a Mina, a Claudio Baglioni, ad Anastasia, a Massimo Ranieri e Morgan.
Un Festival, però, che non è solo musica. È continuata l’attenzione alle problematiche che ci circondano, col ricordo della recentissima tragedia a largo di Lampedusa in cui sono andati a picco 4 barconi, che hanno provocato circa 330 morti. Ma il Festival vuole infondere anche speranza e un sorriso, e così c’è stato nuovamente spazio per la comicità. Dopo lo show di Alessandro Siani, che ha destato qualche polemica, è stata la volta del comico con Angelo Pintus, che ha giocato sulle diversità tra italiani e francesi e sui connotati più tipici di questi ultimi. Ma senza toni denigratori, come ha tenuto a sottolineare chiaramente a conclusione del suo “intervento”: “vorrei potessimo uscire per strada senza paura di essere aggrediti, ma con la possibilità di sentirci tutti uguali e fratelli. Dovremmo essere tutti bambini, che non fanno caso se sei bianco e nero, ma si sentono tutti Amici”. Un invito alla fratellanza, alla convivenza pacifica, alla tolleranza prendendo spunto dalla difficile realtà parigina appunto, in cui convivono etnie diverse e ne nascono sommosse violente per atti che sfiorano la xenofobia nelle banlieues in particolare. E questo appello e invito non poteva che concludersi con un lungo e condiviso applauso. Alla stessa maniera è stato assolutamente ben accetto il pensiero di Biagio Antonacci, che ha insistito sulla necessità di infondere speranza tramite la musica, anche attraverso manifestazioni quali il Festival: “La speranza è forse, tra tutte, la parola più bella. Ed è la prima a dover nascere, non l’ultima a morire”.
Sicuramente si è pensato alla gara, con quella tra le nuove proposte soprattutto, che ha visto trionfare i Kutso, con “Elisa”, col 59% contro il 41% su Kaligola, che interpretava il brano “Oltre il giardino”. E poi la vittoria di Enrico Nigiotti, con “Qualcosa da decidere”, che si è imposto sulla canzone di Chanty “Ritornerai”, col 52% a confronto del 48% ottenuto dalla giovane. Di certo ci sono stati altri momenti di spettacolo, anche di livello internazionale, con il maestro chef Joe Bastianich, Marlon Roudette, e con l’arrivo di Conchita Wurst, prima di archiviare anche questa seconda serata. Quest’ultima, giunta direttamente dall’Eurovision Contest dove è stata premiata, ha permesso di ricordare il “gemellaggio” (come lo ha definito Carlo Conti) di quella manifestazione col Festival: chi vincerà Sanremo avrà diritto di rappresentare l’Italia all’Eurovision Contest appunto.
Ma in questa seconda giornata della 65esima edizione del Festival, c’è stato anche cinema e tanto sport. Non è una novità che Sanremo si leghi, per una serata, allo sport. E sono stati ben due i momenti in cui il palco dell’Ariston ha ospitato due campioni sportivi. Prima è stato il turno del ciclista Vincenzo Nibali, che ha parlato del prossimo avvio del Giro D’Italia e di quanto sia importante il “lavoro dei gregari; il lavoro di squadra è fondamentale anche se il ciclismo ad esempio è una disciplina soprattutto per solisti in volata”, ma questi ultimi non potrebbero senza il supporto dei compagni. E così anche qui al Festival. Nibali ha scelto poi di richiamare la canzone di Fabrizio Moro “Pensa” per ricordare Falcone e Borsellino. Poi è stata la volta di Javier Zanetti, vicepresidente dell’Inter e ambasciatore di Expo, che ha raccontato l’esperienza di organizzare (con Zenga, Seedorf, Zamorano, Cordoba, Baggio, Puyol e Giggs) Match for Expo, un’amichevole benefica che si giocherà il prossimo 4 maggio (ore 21.00) allo stadio di San Siro. Il calciatore ha anche rivelato che presto uscirà un film che racconta la sua storia: “Zanetti Story”, per la regia di Simone Scafidi e Carlo A. Sigon, in uscita il 27 febbraio prossimo. Il cinema non è nuovo a mostrarci la vita di un campione di calcio, pensiamo ad esempio a “Il mio amico Eric”, su Eric Cantona, del 2009: un film di Ken Loach con Steve Evets, lo stesso Cantona, Stephanie Bishop, Gerard Kearns. E presto Rai Uno manderà in onda in tv un film sull’atleta Pietro Mennea.
Ed a proposito di film ed ultime uscite, con una simpatica gag che ha ricordato l’esperienza di cui fu vittima Pippo Baudo concernente il tentativo di suicidio di una persona del pubblico in galleria, sono stati Luca Argentero, Claudio Amendola ed Edoardo Leo a presentare ufficialmente al pubblico il film che sarà nelle sale dal 19 febbraio: Noi e la Giulia. È la storia dei 4 protagonisti che si incontrano per caso e decidono di aprire un agriturismo nel Sud, ma arriva un mafioso pericoloso che vuole impedirglielo. Loro, però, non vogliono piegare le teste e intendono reagire. Il loro motto, che vuole essere un monito per tutti, è “una risata li seppellirà”, ha spiegato Claudio Amendola. Risate, ironia, ma anche spunti per riflettere in maniera intelligente.
Una sorpresa, infine, da questa seconda puntata, è venuta dalle votazioni: il cantante considerato più social, Moreno Donadoni, infatti, risulta a rischio tra le quattro canzoni che, venerdì prossimo, potrebbero uscire definitivamente dal Festival. Bene Marco Masini, Nina Zilli (con una canzone che potrebbe risultare competitiva a nostro avviso), Il Volo, il cui testo meriterebbe di arrivare sino in fondo alla manifestazione (in finale almeno), soprattutto dopo che il brano di Lara Fabian ieri è risultato tra le altre 4 a rischio. Anche Irene Grandi, Raf e Lorenzo Fragola (direttamente dalla vittoria ad X-Factor) hanno superato con esito positivo questa fase di pre-eliminatorie. Le altre tre canzoni che potrebbero finire Sanremo venerdì sono quelle di Biggio e Mandelli, di Bianca Atzei e di Anna Tatangelo. Sarebbe un duro colpo per Francesco Silvestre, che ha scritto entrambi i testi dei brani della Tatangelo e della Atzei.
di Barbara Conti