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In viaggio con la fede: l’esperienza del turismo religioso

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In viaggio con la fede: l’esperienza del turismo religioso

fiera_aureaA Foggia, dal 26 al 28 novembre, la Fiera “Aurea” raduna oltre cento tour operator specializzati nel turismo religioso i cui numeri sono in costante crescita

Turismo religioso: se ne parla poco, per lo più tra gli addetti al settore, eppure, in tempi di crisi, è un settore trainante.

Ogni anno muove 300-330 milioni di “viaggiatori religiosi” in tutto il mondo, secondo i dati del Wto (World Trade Organization), con un fatturato annuo di 18 miliardi di dollari, dei quali 4,5 generati solo dall’Italia.
Fenomeno di nicchia e allo stesso tempo in forte espansione,  trova in Italia, culla del cristianesimo, una meta privilegiata. Il turismo religioso fa riferimento a tutte le esperienze di viaggio che declinano il movente religioso e lo spostamento dai luoghi di residenza a siti significativi dal punto di vista della storia e della fede cristiana (o di altre religioni). Dalla visita alla Basilica di San Pietro in Vaticano, fino al santuario di Padre Pio a San Giovanni Rotondo, o a luoghi di tradizione ancora locale come la capitale dei martiri di Otranto.
Ad analizzare il settore, da un punto di vista economico e sociale arriva, con la sua sesta edizione, “Aurea, Borsa del turismo religioso e delle aree protette”. La fiera, che si tiene a Foggia dal 26 al 28 novembre, è organizzata da Spazio Eventi con il patrocinio della Regione Puglia e della Provincia di Foggia, in collaborazione con il Pontificio Consiglio della cultura e l’Ufficio nazionale per la Pastorale del turismo e del tempo libero della CEI (Conferenza Episcopale Italiana). La Borsa si propone di essere un punto di incontro fra domanda e offerta, radunando in fiera ben 100 operatori specializzati provenienti da tutta Europa e non solo, e gli oltre 120 espositori, con un incremento di oltre il 20% rispetto alla scorsa edizione.

All’inaugurazione, tenutasi ieri, numerose autorità, come il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e quello della Provincia di Foggia Antonio  Pepe, l’assessore regionale al turismo Magda Terrevoli e il presidente dell’ente Parco del Gargano Giandiego Gatta.
Il Governatore si è soffermato innanzitutto sul recupero della figura del “forestiero”, del “viaggiatore”, termini più idonei rispetto alla denominazione di “turista”, sempre connotato commercialmente. In tal senso è indispensabile «recuperare la dimensione del viaggio come occasione di conoscenza, del pellegrinaggio come lungo viaggio, da percorrere anche all’interno di sé come percorso di fede».
I pellegrini, non solo portano ricchezza economica, ma ci aiutano anche a riscoprire il nostro territorio, che non vediamo più perché impigriti. Accade con Monte Sant’Angelo, in Puglia o con i martiri di Otranto, fino alle chiese rupestri di Gravina di Puglia.
Proprio ai “luoghi minori” è dedicata la prima giornata di Fiera; questi ci raccontano di come eravamo, spiega Don Mario Lusek, direttore dell’ufficio nazionale CEI per la pastorale tempo libero e sport, e vanno inseriti in percorsi integrati di turismo religioso. Don Mario Lusek, parlando di “apostasia dell’anima e di anestesia dei sensi”, vuole riscoprire il senso della bellezza e dell’arte come occasione di incontro con Dio. Lo stesso Papa Benedetto XVI ha fatto riferimento alla passione medioevale per la costruzione di cattedrali, quasi una competizione estetica per avvicinarsi al divino. I santuari, sorti su luoghi di apparizioni o caratterizzati da un altro segno della presenza di Dio, sono i “Luoghi dell’Essenziale” nelle parole di Papa Giovanni Paolo II, e in tal senso un  pellegrinaggio diventa occasione di ricerca identitaria e di radici comuni.

Il turismo religioso, dunque, non è semplicemente una borsa, o un segmento di mercato in crescita, ma presenta anche criticità come il fenomeno del “mordi e fuggi”, senza la sosta di preghiera e spiritualità. Occorre, sottolinea Nichi Vendola nel suo intervento, «attrezzare meglio la capacità di accoglienza e affinare la capacità di raccontare noi stessi e accogliere il pellegrino, abbracciandolo con la bellezza dei luoghi santi e la qualità dei prodotti locali».

di Ilaria Eleuteri