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Naturalmente scandaloso: è American Apparel

American_Apparel_1Campagne pubblicitarie osé per modelle senza “trucchi” contraddistinguono il marchio che ha spopolato negli Stati Uniti

Linee semplici, cotone e forme basiche eppure le combinazioni per uno stile pop possono essere milioni.

T-shirt, felpe, leggins, body e intimo sportivo, abiti, tute, borse, fasce e calzoncini in una vasta gamma di colori. Un tuffo negli anni ’80 da riconoscere ovunque. È American Apparel: il brand di moda tra i più importanti con sede principale nel centro di Los Angeles. Pubblicità provocanti, idee politiche esplicite come quella del lavoro “sweatshop free” (senza sfruttamento) hanno reso famosa la società, che ad oggi ha circa 10.000 dipendenti in tutto il mondo e gestisce oltre 270 negozi in 20 Paesi. American Apparel in Italia, invece, nasce relativamente tardi con l’apertura del primo store a Milano nell’ agosto 2007, di seguito a Firenze e a Roma. Per la primavera/estate 2010 la collezione uomo/donna propone nuovamente capi basic in cotone coloratissimi e biancheria intima sexy. Il catalogo di questa collezione è la chiara dimostrazione della tendenza.  Le modelle non sono ritoccate con Photoshop, hanno poco trucco o per niente, sono etnicamente eterogenee ed appaiono sexy nel loro look falsamente retrò. Scattano comunque spesso polemiche quando vengono lanciate campagne pubblicitarie controverse o troppo osé. Molte sono state censurate nel corso degli ultimi anni, molte hanno fatto scandalo (come quelle di Tom Ford), altre stanno suscitando polemiche  per l’uso che al loro interno si fa del corpo femminile. Le campagne hanno come protagoniste ragazze molto giovani e molto poco vestite: foto che sembrano scattate in casa, modelle prese dalla strada, in pose provocanti (o provocatorie). Fra l’altro recentemente (a febbraio) American Apparel ha lanciato la sfida: trovare il lato B più bello del modo e farlo diventare protagonista della campagna pubblicitaria primavera/estate 2010. Anche questa volta la parola chiave è “naturalezza”, infatti il brand, ha preferito lanciare il contest in rete e aprirlo a tutte le ragazze del mondo (ovviamente maggiorenni), proprio per non andare a pescare tra le modelle rifatte e finte. Il premio? È stata una fornitura di intimo del valore di 300 dollari. Parliamo però anche di ecologia.  In occasione della “Quarantesima giornata della Terra” il marchio americano ha realizzato una collezione, la “Creative Reuse”, che si ispira al riciclo creativo e propone sciarpe, fermagli, costumi e capi di lingerie prodotti con scarti di materiale tessile. Se non fosse di vostro gusto? Beh, potete sempre acquistare un pacco di scarti di stoffa e dedicarvi al fai da te. Sito internet: www.americanapparel.net

di Valentina Galleri

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