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Le Bindi, adesso bottega di cuoca

prodotti-tipiciDi padre in figlie, la gestione è cambiata ma – il signor Bindi ne sarà fiero – si mangia persino meglio di prima  

Sono trascorsi un paio d’anni dall’ultima volta e, al momento di prenotare, non senza una certa preoccupazione per la sorte del nostro oste, abbiamo appreso della novità: il signor Bindi, che per fortuna sta bene, preso dai suoi mille interessi, ha deciso di dedicarsi ad altro, cedendo la gestione della sua originale bottega di cuoco alle due figlie. Naturalmente decidiamo di testare il cambiamento e fissiamo l’appuntamento per il pranzo.

Usciamo dunque dalla A1 a Monte San Savino e, dopo pochi km, saliamo verso il paese, parcheggiando fuori le mura e incamminandoci verso la mèta. La vetrina della trattoria è cambiata (ecco un appunto: era più caratteristica prima!) e ad accoglierci non c’è più l’ex professore di latino al liceo classico di Arezzo, poi ex antiquario nonché ex cuciniere al terzo tempo dell’Arezzo Rugby, Paolo Bindi. Al suo posto ci sorride una bella ragazza bionda, la figlia che da inizio marzo si occupa della cucina. L’altra figlia cura gli aspetti pratici e organizzerà gli aperitivi che saranno proposti a breve.

Questo sabato di inizio aprile, al bel tavolo rotondo da dodici coperti, ci siamo solo noi e ne approfittiamo per fare una chiacchierata con la nostra ospite, che scopriamo non essere affatto una cuoca improvvisata ma una vera esperta del mestiere, con anni di gavetta alle spalle e un talento per i fornelli non comune.

Maria Cristina Bindi non solo segue le orme del padre preparando le antiche ricette della campagna toscana, ma lo supera addirittura, aggiungendo una sincera e totalizzante passione per il cibo e la cucina, di cui ha deciso da anni di fare il proprio esclusivo mestiere. Come il papà, di volta in volta predispone il menu fisso a seconda di quel che trova nei campi, al mercato e presso i fornitori di sua fiducia, per cui il pasto offerto cambia in base a stagione, disponibilità e umore e può anche essere concordato con gli ospiti che, per garantirsi un posto e poter eventualmente esprimere richieste particolari, è sempre opportuno che telefonino un paio di giorni prima.

Questa volta abbiamo gustato una serie di antipasti  tradizionali da leccarsi i bassi: formaggi, salumi, un crostino toscano spettacolare, del cervello fritto (un po’ faceva impressione, ma una volta superate le iniziali remore abbiamo ripetuto più volte l’assaggio), un’insalatina di puntarelle e tante fave fresche. Il primo piatto, quello che abbiamo gradito di più, è davvero indimenticabile:  ravioli ben ripieni di borragine colta dalla nostra simpatica cuoca nemmeno 24 ore prima, così appetitosi che ancora ne ricordiamo il sapore! Abbiamo proseguito con un ottimo coniglio, la vignarola di contorno, per poi concludere con un gelato di nocciole fatto in casa davvero notevole.

Il caffè non è servito, ma la padrona di casa lo può procurare facilmente al bar poco distante, per cui chi lo desidera lo può sorseggiare comodamente seduto al tavolo insieme con gli altri commensali.

Insomma, la novità che inizialmente ci aveva turbati nascondeva una bella sorpresa e la sosta resta sempre molto piacevole per cui torneremo presto, sperando magari di incrociare anche il signor Bindi con la sua nuova macchina fotografica, hobby di cui si sta ultimamente occupando.

Le Bindi, Bottega di cuoco

Via Roma, 23
52048 – Monte San Savino (AR) Italia

Cell. (prenotazione obbligatoria): 338.6726591

Costo: 20 euro a pranzo, bevande incluse

di Chiara Carnabuci