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Romeo e Giulietta: un amore contemporaneo

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Romeo e Giulietta: un amore contemporaneo

Romeo e Giulietta«Chi è quella ragazza che insegna alle torce a risplendere?» Romeo

È lunga la fila all’ingresso. Il Silvano Globe Theatre si va riempiendo. Alle 21:30 ha inizio il primo atto della tragedia romantica più amata di tutti i tempi, “Romeo e Giulietta”. Passi di danza contemporanea, scambi di battute a ritmo di rap, attori giovanissimi: la “spaccatura fra generazioni” di cui parlava il maestro, direttore artistico, nonché in questa occasione regista Gigi Proietti, è evidente anche sul palco, oltre che tra il pubblico. Ma come potrebbe essere altrimenti? La storia d’amore più sofferta di sempre appassiona un parterre eterogeneo, perché la trama stessa coinvolge giovani e adulti, Montecchi e Capuleti, divisi tra l’odio familiare e l’amore della giovane coppia, Mimosa Campironi nelle vesti di Giulietta e Matteo Vignati nei panni di Romeo. Uno spartiacque che fa riflettere sull’insensata volontà di imporre le proprie decisioni di genitori sui giovani figli, ignari di cosa la vita gli riservi, ma sognanti un mondo migliore: «Io parlo dei sogni che sono figli di una mente che non vuole pensare», questo Mercuzio, alias Fausto Cabra, tra gli attori migliori sul palco.

Una compagnia veramente frizzante ed energica mette così in scena una brillante rivisitazione, a volte forse stridente per il repentino passaggio dal linguaggio shakesperianamente classico a quello volgarmente contemporaneo, ma sicuramente all’altezza delle aspettative per le ben più di due ore di spettacolo. E se dal ballo in maschera – situazione di incontro dei due giovani innamorati – si abbandoneranno le tute per calarsi nei costumi elisabettiani, la verve del vivace scambio di battute mantiene lo spettatore incollato ad una visione cinematografica della rappresentazione, dove luci e ombre contribuiscono a creare una coinvolgente atmosfera di suspense, in cui il passaggio tra una scena e l’altra è così immediato da non dare il tempo di chiedersi cosa stia succedendo agli altri personaggi.

E se la «triste sventurata fine chiude con la loro morte la faida dei padri» – come dal prologo di shakespeariana memoria letto in apertura dallo stesso Proietti – così tanto Romeo quanto Giulietta possono confermare che una storia d’amore di oltre quattro secoli fa, mantiene la forza di far rivivere sentimenti mai spenti, forse perché proprio l’Amore, quello eterno, va oltre le avversità a cui l’umana esistenza è quotidianamente sottoposta da parte di «stelle contrarie» che avversano anche i destini più felici.

Da non perdere: c’è tempo fino al 3 agosto, prima di passare al dolce “Sogno di una notte di mezza estate”.

Botteghino: tutti i giorni dalle 15:00 alle 19:00 e nei giorni di spettacolo fino alle 21:30

www.globetheatreroma.com

di Elisabetta Lattavo