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Il Falstaff apre la stagione 2010 al Teatro dell’Opera

falstaffDal 23 gennaio l’ultimo capolavoro di Verdi in scena sul palco del noto teatro romano

La magia di Zeffirelli alla regia, l’arte di Carla Fracci alle coreografie e la maestria di Asher Fisch come direttore di orchestra per il capolavoro di Verdi tratto da le Allegre Comari di Windsor e l’Enrico IV di Shakespeare.

Nell’anno del 140° anniversario di Roma capitale torna il Falstaff a quasi vent’anni dalla sua ultima replica nella città della dolce vita e lo fa in grande stile, scomodando i “Grandi” della’Opera e non solo.
L’opera, l’ultima composta da Verdi ormai intorno agli 80 anni e sua unica felice incursione nel genere buffo, è ambientata nel 1400 e il libretto di Arrigo Boito si ispira ad alcune opere di Shakespeare.
Per il nuovo allestimento dell’opera di Verdi è in scena un cast internazionale, con diversi nomi di grande spicco: tra gli altri Juan Pons e Ruggero Raimondi, che si alternano a Bruson nel ruolo del protagonista, sir John Falstaff, il baritono spagnolo Carlos Álvarez, nella parte di Ford, il soprano greco Myrtò Papatanasiu, appena applaudita in Traviata, (Mrs Alice Ford), Laura Giordano (Nannetta).
L’anziano e corpulento Sir John Falstaff, alloggiato con i servi Bardolfo e Pistola presso l’Osteria della Giarrettiera, progetta di conquistare due belle e ricche dame: Alice Ford e Meg Page. A questo scopo invia alle due comari altrettante lettere d’amore perfettamente identiche.
La circostanza scatena lo sdegno e l’ilarità di Alice e Meg che, insieme alla comare Quickly e a Nannetta progettano una burla ai danni dell’impudente cavaliere, tale da togliergli la voglia di atteggiarsi ad ardente seduttore. Dal canto loro, Mastro Ford e il Dottor Cajus, informati dai servi di Falstaff delle intenzioni del padrone, si preparano a contrastarlo ideando a loro volta uno scherzo all’insaputa delle donne, in un mondo dove “tutto è burla”.
In coincidenza con l’apertura della stagione si inaugura la prima delle tre mostre curate dall’Archivio Storico e Audiovisuale del Teatro: nel foyer di primo ordine e nella nuova sala espostiva del III piano, dal 23 gennaio al 30 marzo, gli spettatori troveranno le creazioni che lo scultore americano Alexander Calder forgiò per lo spettacolo Work in progress nel 1967-68.

di Manuela Tiberi

Svevo Ruggeri
Svevo Ruggeri
Direttore, Editore e Proprietario di Eclipse Magazine