Il giardino dei ciliegi di Anton Cechov, per la regia di Viviana Di Bert, fino al 25 settembre al Teatro Nuovo Colosseo
Bianco di fiori splendenti e caduchi. Il giardino rigoglioso di una famiglia alto borghese riflette la chimera della prosperità illuminando un incantesimo di gioia e di sogni giovanili che è destinato in un lampo a sfumare, a perire nell’umiliazione del tempo, dei compromessi, della decadenza sociale e psicologica. La Compagnia Sperimentale Viviana Di Bert, con il patrocinio dell’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico, porta sulla tavole Teatro Nuovo Colosseo, dal 20 al 25 settembre, l’incanto sublime e drammatico de Il giardino dei ciliegi, la celeberrima pièce del maestro russo Anton Cechov. La precarietà dello status, le velleità dell’aristocrazia, la polverosa consistenza dei valori morali di un nucleo familiare aggrappato a ricordi e speranza passate è stigmatizzato esteticamente ed eticamente nell’eterna metafora dei ciliegi. Turgidi e smaglianti i fiori in primavera, poco prima di far posto ai frutti, come i progetti e le convenzioni di un mondo perfetto, poco prima che il baratro della modernità, frutto della Storia che incalza, li risucchi. Riuniti in cerca dell’impossibile soluzione perché l’antica superba dimora non vada all’asta e con essa l’identità di intere generazioni, i personaggi della commedia analizzano i segni degli anni e tracciano amari bilanci della propria sorte. La Compagnia Sperimentale Viviana Di Bert ha voluto dedicare questo spettacolo emblematico al recente disastro nucleare che ha colpito il Giappone, in ricordo e omaggio al coraggio, alla dignità e alla dedizione di quel popolo. A tal scopo la regista ha deciso di allestire il suo giardino ispirandosi alla cultura giapponese. Leggenda narra che la pianta del ciliegio Sakura avesse i fiori bianchi, ma quando un imperatore fece seppellire sotto i ciliegi i samurai caduti in battaglia, i petali dei fiori divennero rosa per il sangue degli eroi. Il fiore del ciliegio rispecchia allora la filosofia dei Samurai, sopportare fino ad ammettere anche il sacrificio estremo, la morte. Nella tradizione nipponica dunque il ciliegio è albero simbolico, immagine duplice della bellezza e della mortalità, ma anche della capacità di accettare gli eventi della vita con fermezza e gentilezza, accarezzando la vita con passione e disciplina, per assorbirne il significato ad ogni singolo “petalo”.
TITOLO E CAST
Il giardino dei Ciliegi
Di Anton Cechov
Regia Viviana Di Bert
Con: Irene Romalli, Paola Delfino, Giovanna Rumma, Paola Meloni, Andrea Bellocchio, Gianluca Esposito, Valeria De Matteis, Laura Corona, Francesco Cau, Marzia Masiello, Gloria Annovazzi, Graziano Sonnino, Morgana Lengfeld, Piera Saladino.
Idea Scenica: Fabio Maria Alecci
Costumi: Alessandra Pinzani Milani
Luci: Caterina Guia
Pianista: Margherita Giunti
Arpista: Linnea Malmberg
LUGO E INFORMAZIONI
Teatro Nuovo Colosseo
Via Capo D’Africa 29 a, Roma
Dal 20 al 25 settembre alle h. 21.00
Domenica alle h. 17.00
Info 067004932
Biglietti: intero € 12.00, ridotto € 10.00
di Sarah Panatta