Un brano “
hard rock/blues” che si apre con un urlo selvaggio, quello del virtuoso Plant, accompagnato magistralmente dal riff di Page (composto da Jones e definito da Page “
il risveglio dell’esercito delle chitarre”), che poggia sulla batteria “fuori controllo” di
John Bonham. John Paul Jones, infatti, era arrivato in studio con un’idea di canzone nata dall’ascolto di “
Electric Mud” di Muddy Waters : voleva un blues elettrico con un basso dominante; così insieme agli altri componenti del gruppo mise a punto il brano nell’arco di un solo pomeriggio, mentre Plant si ritirò davvero in bagno in cerca d’ispirazione. In realtà, voleva semplicemente prendere una pausa dal rigore, dalla serietà e dall’ardore quasi religioso con cui venivano criticate le sue parole. Così aprì la finestra del bagno e vide un
Labrador Retriever nero che girovagava per gli studi di
Headley Grange e pensò al titolo della canzone, “
Black Dog” appunto. Scrisse poi un testo che nulla ha a che vedere con un cane nero, poiché racconta del profondo desiderio di possedere una ragazza all’apparenza dolce, dalle “grosse gambe”, che si rivelerà essere un’insensibile approfittatrice ( “
Hey, hey baby when you walk that way, watch your honey drip, I can’t keep away”). Peccato che Robert Plant, nonostante ambisse alla stesura di un brano senza troppe pretese, fu accusato nuovamente di satanismo (un altro noto caso è quello di “
Starway to Heaven”) partendo dal verso “
Eyes that shine burning red”, ovvero “Occhi che brillano di rosso infuocato”, che venne associato allo sguardo di Satana. Il verso, invece, si riferiva semplicemente alla luce rossa emanata dagli occhi dei cani al buio. Non solo: anche il titolo fu considerato un’allusione demoniaca, in quanto “dog” è il rovesciamento della parola “god”, quindi “
black dog” = “dio nero” = diavolo. L’associazione con il satanismo è sempre stato uno degli aspetti più discussi e controversi nella storia della band. Sono sempre girate delle voci riguardo l’attitudine per la magia nera in particolare di
Jimmy Page, il quale era un profondo ammiratore di
Aleister Crowley, figura oscura nel panorama dell’occultismo mondiale. È partita da lì la leggenda che narra di un patto con il demonio firmato dai Led Zeppelin, diventato poi la causa delle disgrazie che sono capitate al gruppo. Si dice inoltre che
John Paul Jones sia stato l’unico a non essere stato coinvolto nell’ accordo con il diavolo perché non persuaso dal chitarrista a firmare il contratto. Naturalmente, a parte la passione per Crowley, i quattro hanno sempre smentito tutte le accuse.
di Pamela Mariano
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