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Corpi

corpiVentuno racconti ed una ballata fra terra e cielo, scritti per aiutare mamme e bimbi in difficoltà

Le Forze dell’Ordine trovano un neonato abbandonato.

Quando lo raccolgono, si sprigiona il profumo del borotalco: la mamma del piccolo, prima di abbandonarlo, ha avuto cura di fargli il bagnetto e mettergli il borotalco.
L’ultimo gesto di cura e amore per un figlio che non ha “potuto” tenere, non sapremo mai per quale concreto motivo…
Episodi come questo, oltre a suscitare commozione, richiamano l’attenzione sul problema dei bimbi abbandonati, circa tremila ogni anno) e su come tutelarli proprio nel momento in cui vengono lasciati, per evitare che subiscano anche danni fisici.
La legge consente alla donna di partorire in Ospedale, senza dover dichiarare le proprie generalità e con la possibilità di andarsene senza il bambino, ma ciononostante il fenomeno dell’abbandono nei luoghi più impensati è ancora una realtà, forse per ignoranza sulla legge o, ancora più probabilmente, per mera vergogna/pudore di compiere questo gesto.
Un tempo si ricorreva alla cd. Ruota, una sorta di scomparto che appunto ruotava e nel quale era possibile lasciare il fagottino, di solito presso conventi e chiese; caduto in disuso, recentemente tale meccanismo è stato ripristinato da più parti, ma la versione moderna della Ruota è rappresentata dalla culla termica, come quella allestita dal Policlinico Casilino di Roma, ovvero un piccolo ma accogliente prefabbricato posto tra via Tucani e via Casilina, all’interno del quale, oltre ad un piccolo ingresso, si trova una stanza con la culla dove è possibile lasciare il bambino, al caldo ed al sicuro, poiché i sensori installati e le telecamere fanno sì che la presenza del piccolo venga rilevata in pochi istanti e che possa quindi essere soccorso in breve tempo dai sanitari dell’Ospedale.
Il tutto, tutelando l’anonimato di chi lascia il bambino.
Stefano, 4 mesi e 10 kg, è stato il primo.
La Fondazione Francesca Rava sostiene il progetto “Ninna ho“, per dotare altri Ospedali di culle termiche e promuovere una campagna di informazione a livello nazionale, oltre alla possibilità di usufruire del numero verde 800.32.00.23.
Nell’ambito di tale progetto, un gruppo di scrittrici e giornaliste ha recentemente pubblicato con Mondadori una antologia composta da ventuno racconti ed una ballata fra terra e cielo, intitolata “Corpi” (€ 9,50), ed il cui ricavato sui diritti d’autore verrà devoluto al progetto “Ninna ho”.
“Corpi” è il terzo libro di una trilogia iniziata nel 2007 con “Cuori di pietra”, seguito da “Facce di bronzo” (2008), sempre con scopi benefici.
Tra le autrici, ricordiamo Nicoletta Sipos, Daniela Brancati, Laura Laurenzi e Aurora Nobolo, che hanno presentato il libro ad Arezzo il 3 dicembre, presso lo Spazio Lebole, la scrittrice e sceneggiatrice Laura Toscano, recentemente scomparsa, Alessandra Appiano e l’attrice comica Geppi Cucciari.
Ogni racconto ha come leit-motiv il corpo, una volta oggetto di interventi chirurgici estetici che lo snaturano, una volta visto come soggetto a fame, freddo, scaldato da un po’ d’affetto, un’altra come strumento di desiderio, incontro e oblio…

di Michela Ferraro

Svevo Ruggeri
Svevo Ruggeri
Direttore, Editore e Proprietario di Eclipse Magazine