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Le interviste di Eclipse: Rocco Siffredi

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Rocco Siffredi torna, finalmente, a far parlare di sé…

… Prendendo parte ad un progetto ambizioso quanto coraggioso, firmato dalla mente creativa e sensibile di Domiziano Cristopharo, Hyde’s Secret Nightmare, in cui interpreterà un doppio ruolo assolutamente inedito e in cui apparirà (a detta dello stesso regista) davvero irriconoscibile!

  • Nel 1999 hai intepretato Paolo nel film Romance di Catherine Breillat, uno dei pochi film non hard ai quali hai preso parte. Nel 2011, invece, interpreterai il diavolo in Hyde’s Secret Nightmare, di Domiziano Cristopharo. In 20 anni, dunque, in poche occasioni hai virato verso qualcosa di diverso dai tuoi soliti film. Cosa ti ha spinto, in entrambi i casi, a compiere questa scelta?

In verità non ho mai cercato di fare l’attore ”tradizionale”: infatti, per la mia prima esperienza cinematografica vera, Romance, sono stato contattato direttamente da Catherine Breillat, la regista del film. Io neanche la conoscevo, infatti ero molto curioso. Curioso di conoscerla, di capire perché mi avesse scelto. Così le chiesi secondo quali criteri avesse scelto proprio Rocco Siffredi, dato che nel porno non ci sono tante scene di recitazione (e, soprattutto, di vera buona tecnica recitativa). La sua risposta su rapida e sensata: «Si, è vero, non ti ho visto recitare, ma ho visto le scene di sesso che interpreti nel tuo mondo hard e per me sei un attore! Tu ci metti l’anima e quando un attore è pronto a darti la sua anima è un vero attore! Per il resto, ci penso io ad indirizzarti nella giusta direzione…».

  • Nel 2004 hai dichiarato che ti saresti allontanato dalle scene dell’hard per dedicarti principalmente alla regia e alla produzione di film tuoi. In alcuni casi sporadici hai anche preso parte a tuoi progetti, ma mai a film altrui. Cos’è cambiato da allora? Come mai hai deciso di ritornare sulle scene con un progetto così ambizioso ed interessante come Hyde’s Secret Nightmare?

C’è una forte curiosità di base. Sono 20 anni che mi sento dire “Sei un’attore di film porno”, così mi sono chiesto cosa sarebbe essere un attore “tradizionale”! Ci vorrebbero ore per spiegarti la differenza, ma credo che la Breillat avesse ragione: nel momento in cui ti concedi anima e corpo ad un personaggio, così come ad un regista, e lo fai con molta passione, sei definitivamente sulla buona strada. La transizione non è affatto facile, il muro da abbattere nel passaggio tra attore hard e attore “normale” e’ molto complicato a livello sociale, innanzitutto, ma anche dal punto di vista tecnico.

  • Credi che ci sia un legame di fondo tra cinema horror e cinema porno?

Il porno, quello di una certa “qualità”, è come l’horror, il cinema di genere… Con la differenza che, però, nei confronti del porno esiste ancora una vera e propria separazione dal mondo del cinema globale…

  • Sei soddisfatto, dunque, delle scelte che hai fatto, per quanto riguarda le tue esperienze “extra-porno”?

Per concludere, si… Io mi ritengo molto fortunato ad aver fatto queste esperienze extra porno, così come credo di essere fortunato anche per il tipo di lavoro che svolgo da più di 25 anni che mi ha permesso di vivere esperienze sessuali che qualcuno non riuscirebbe a vivere neanche in 10 vite. Ma questo vale anche per un attore “tradizionale”, che può vivere in numerosi personaggi nel corso di una sola vita. Per queste ragioni credo che il lavoro dell’attore in generale sia, forse, uno dei più bei mestieri che il mondo possa offrire…

di Luna Saracino