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Roma Fiction Fest 2015: Excellence Award per Andrew Davies

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Roma Fiction Fest 2015: Excellence Award per Andrew Davies

Andrew Davies

Andrew Davies

Tra House of Cards e Guerra e Pace

Excellence Award al Roma Fiction Fest per lo sceneggiatore Andrew Davies. Da non confondere con il regista americano Andrew Davis che anche quest’ultimo, come l’insigne ospite del festival, ha spesso effettuato adattamenti da testi letterari.
Per quanto riguarda Davies presente a Roma, non ha certo bisogno di presentazioni. Simpatico, ironico, disponibile, ha risposto a tutte le domande ripercorrendo la sua lunga carriera. Per il pubblico, in anteprima, l’anticipazione del suo adattamento in sei parti per la BBC di “Guerra e Pace” di Tolstoj (che ha iniziato a leggere solamente tre anni fa) e la proiezione della sua versione della storica serie di “House of Cards“. Non ha nascosto che ama rivedere in modo personale le opere, aggiungendo anche scene che fuoriescano dal romanzo di base cui si ispirano. Per lui è il modo per rimanerne più fedele alle proprie idee: rivisitare a costo di risultare arrogante e irriverente. Anche per questo preferisce sempre evitare soggetti su personaggi storici ancora in vita oppure di cui vi siano ancora parenti che possano risentirsi. Affascinato particolarmente dall’universo femminile, interviene sempre molto durante le selezioni dei casting. Ama cercare di entrare nella psicologia delle donne, soprattutto di quelle più giovani come è accaduto per il riadattamento di “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austin nel 1995. Oppure per i film : “Il diario di Bridget Jones” e “Che pasticcio Bridget Jones“, tratti dai romanzi di Helen Fielding. Appassionato di serie americane è un instancabile lavoratore. Non ha nascosto un apprezzamento per un regista italiano, che ha riempito di orgoglio nazionale il pubblico nostrano. Quando gli è stato chiesto se ci fosse un regista con cui gli piacerebbe poter collaborare in futuro, Davies ha indicato il nome di Giacomo Campiotti. Sarebbe un bel nuovo connubio interessante per poter dar vita a una serie per adolescenti da esportare all’estero, rivolta a un target persino americano, per un mercato straniero e internazionale sempre più ampio. D’altronde, in caso di una proposta dello sceneggiatore, c’è da credere che non verrebbe un rifiuto poiché già dal produttore della Palomar (la stessa di “Braccialetti Rossi”), Carlo degli Esposti, era stata palesata tale intenzione. Puntare sul web e sulle nuove tecnologie andrebbe pertanto in tale direzione, ma farsi affiancare da una mente brillante, così propulsiva, propositiva ed attiva come quella di Davies, gioverebbe.
Ciò risulterebbe interessante anche per Rai Fiction. Anche volendo partire poi da un romanzo, non mancherebbe di certo materiale valido cui attingere.  Un’offerta non trascurabile soprattutto se viene da Davies poiché, dopo il successo di ‘House of Cards‘ (di cui ha curato due sequel), ha ricevuto già molte proposte a cui ha dovuto dire di no. Lo sceneggiatore, inoltre, ha confessato che gli piacerebbe creare anche qualche personaggio nuovo e fare un adattamento di un romanzo di Mark Twain, nonostante la sua complessità anche dal punto di vista del linguaggio.
Per il momento staremo a vedere quale sarà il riscontro per”Guerra e Pace“. L’aspettativa è alta visto già i casi passati delle sue realizzazioni. Davies non è nuovo, poi, a trattare colossal letterari come quello di Tolstoj. Già lo fece nel 2002 con “Il dottor Zivago” di Pasternac, anno in cui ottenne il premio Bafta ‘Accademy Fellow’. O “La piccola Dorrit” di Dickens, sempre per la BBC, con cui ottenne sette Emmy. Per non parlare di “Moll Flanders” di Daniel Defoe.
Per non farsi mancare nulla, infine, impossibile non citare la serie di “Middlemarch” del 1994.

di Barbara Conti