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Roma Fiction Fest 2014: “Mozart in the Jungle” e “Fargo”

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Roma Fiction Fest 2014: “Mozart in the Jungle” e “Fargo”

MOZART IN THE JUNGLEFiction all’insegna delle note, musicali o dolenti, strappano sorrisi rilassati e risate amare. Diverse ma ugualmente vincenti, sono queste le due proposte della serata di domenica 14 settembre

Ieri sera, presso la sala Petrassi, è avvenuta la proiezione di due prime visioni di altissimo livello. Alle 21 e 15 la puntata pilota di Mozart in the Jungle, serie tv in 10 puntate da 26 minuti ciascuna, in onda negli States nel mese di dicembre, e alle 22 il primo episodio di Fargo, anche’esso di 10 puntate, il quale debutterà sui nostri schermi in autunno.

Entrambe le serie non nascono dal nulla, e i loro stessi titoli lo tradiscono: la prima trae ispirazione dal libro dell’oboista Blair Tindall, Mozart in the Jungle: Sex, Drugs and Classical Music, nel quale la scrittrice narra la sua esperienza di musicista a New York, lasciando emergere un mondo fatto di intrighi, giochi di potere, droga e sesso, all’interno di un ambiente che siamo abituati a immaginare in maniera decisamente differente. La seconda si rifà all’omonimo film del 1996 dei fratelli Joel ed Ethan Coen.

Se la puntata pilota di Mozart in the Jungle ci fa pensare che questo sia un prodotto sul cui successo poter tranquillamente scommettere, Fargo è da considerare una scommessa vinta; nonostante l’importante eredità che si porta dietro, la sua visione non ci ha fatto rimpiangere il film.

Ambedue hanno le spalle forti, Mozart vanta come autori Roman Coppola, Alex Timbers , Jason Schwartzman (il quale è anche compositore), e Paul Weltz, che ha diretto la puntata pilota, tutti professionisti del settore che, negli anni, hanno dimostrato sul campo di conoscere bene cosa piace al pubblico e come ottenerlo. Anche il cast è ricco di professionisti di grande livello, tra i quali spiccano Malcom McDowell e un eccentrico Gael Garcìa Bernal, rispettivamente il vecchio e il nuovo Direttore d’Orchestra della Filarmonica di New York: sarà proprio l’arrivo di quest’ultimo a portare scompiglio all’interno dell’orchestra.

Fargo, vanta come produttori esecutivi proprio i fratelli Coen, il cui stile si fa sentire forte e chiaro in ogni scena, pur non essendo loro i registi, ma Noah Hawley. Un lavoro di notevole qualità è stato fatto dagli attori, i quali riescono a emanciparsi dai personaggi del film con grande maestria, sebbene ogni tanto il ricordo di essi riemerga (Lester Nygaard, l’insicuro e pavido assicuratore splendidamente interpretato da Martin Freeman, rimanda chiaramente a Jerry Lundergaard, di cui William H. Macy vestiva i panni). Presente alla proiezione proprio un membro del cast, Allison Tolman, la brillante poliziotta Molly, la quale è stata ampiamente elogiata per l’ottimo lavoro fatto sul personaggio, il quale ricalca le orme di quello che fu di Frances McDormand, che vinse un Oscar per questo.

Se, dunque, Mozart ci stuzzica e ci diverte nella sua sapiente leggerezza, immergendoci in un mondo del quale scopriamo conoscere poco, Fargo ci strappa risate che sanno di sangue, amarissime ma liberatorie, come solo un prodotto in stile Coen sa fare.

di Rosa Maria Pazienza