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Roma Fiction Fest 2013: “Under the dome”. Rachelle Lefevre e Dean Norris

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Roma Fiction Fest 2013: “Under the dome”. Rachelle Lefevre e Dean Norris

foto di Silvia Gerbino

foto di Silvia Gerbino

I divi della serie “kinghiana”, in onda su Rai 2, si sono raccontati al festival

Avvenenza da ninfa mitologica ed eloquio scioltissimo per la rossa Rachelle Lefevre, sorriso gigione, prestanza all american e irresistibile verve ironica per Dean Norris (già tra i protagonisti della serie culto Breaking bad).

Si sono lasciati andare con ilarità alle domande dei giornalisti/fan Rachelle e Dean, di solito “sotto la cupola” ideata da Stephen King e prodotta da Spielberg per la tv, ma in carne e ossa al Roma Fiction Fest, per raccontarsi.

I due, la giornalista spericolata e tradita e Big Jim il “consigliere”, hanno rivelato il piacere della presenza di King nel lavoro quotidiano alla serie. King si è rimesso in gioco, decidendo di dare nuova e diversa linfa ai personaggi rispetto al romanzo. Solito nodo, alla gola dei creatori come dei fan. Come svincolare un prodotto dal romanzo d’origine, pur mantenendo la fedeltà allo scheletro e alle svolte fondamentali, specialmente nel tessuto della suspense sociologica kinghiana, e consentire al contempo al pubblico di affezionarsi in massa ad un’opera nuova, a personaggi con una loro vita ed autonomia.

Su questo hanno riflettuto Rachelle e Dean. La serie dovrà deviare dal percorso del romanzo, cambiare non solo il finale ma anche forse messaggi e intrecci. “King ci ha detto di aver scritto ‘Under the dome’ negli anni ’70 – ha affermato Rachelle –, faceva ancora l’insegnante e stava viaggiando in aereo, e ha pensato a quanto gli umani siano in realtà soli e minuscoli rispetto alle verità sconfinate dell’universo, e quanto in realtà la Terra, come le nostre vite, siano sotto una cupola…”. “In effetti tutto è imprevedibile – ha incalzato Dean – non possiamo controllare la vita quanto crediamo, la sorpresa, come nella serie, è dietro l’angolo”.

Due professionisti “seriali” Rachelle e Dean. “Io ho fatto molta tv e addirittura sei personaggi tratti da sei romanzi. E’ un sfida sempre interessante la tv, la sceneggiatura, in un prodotto come ‘Under the dome’ cambia continuamente, perché va sempre aggiornata, e come attore spesso non hai tempo di studiare ogni mutamento, devi buttarti sul set, trovare la chiave e ogni sfumatura, studiare il carattere mentre reciti, questa è la sfida”. Conferma Dean “devi dare il massimo fin dall’inizio, ad ogni inquadratura, devi esplorare la sceneggiatura e dare il meglio in ogni occasione”.

In attesa dei nuovi episodi, in onda su Rai 2 da questa settimana, ci si chiede quale sia la possibilità di sviluppo della serie, certo rispetto al romanzo, inevitabilmente concluso nel suo arco narrativo. La serie ha un percorso prestabilito, o resterà aperta, finché gli autori troveranno motivi di interesse e il pubblico risponderà positivamente?

La soluzione non è data, ma Dean ha una sua idea “Finché ne resta uno sotto la cupola…”.

di Sarah Panatta