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La città nel cielo. Ovvero il cortometraggio italiano che arrivò su iTunes Italia. Terzo

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La città nel cielo. Ovvero il cortometraggio italiano che arrivò su iTunes Italia. Terzo

city_in_the_skyIl giovanissimo Giacomo Cimini dirige un cortometraggio in bilico tra fantascienza e cyberpunk, con un finale assolutamente sorprendente

Un tempo poco chiaro, uno spazio poco chiaro e una città non definita, in un’era post apocalittica non definita, fanno da sfondo e da sottofondo alle miserabili vite di Dora, matrona transessuale, e di suo figlio Nino, misantropo tossicodipendente.

Gestiscono insieme uno squallido motel proprio nei pressi della fine del mondo, mentre fuori l’aria è diventata tossica e irrespirabile al punto tale da rendere impossibile la vita all’esterno senza una maschera per l’ossigeno. Numerose anime si intrecciano, si incontrano, si scontrano in quello squallido albergo: anime di cloni come Quinto, che fugge dal suo padrone alla ricerca di una rapida via che lo porti lì, alla Città nel Cielo, o anime di androidi malfunzionanti come la splendida Ai, che attende solo di essere disattivata.

Girato a Terni a Settembre 2008, e presentato al Festival di Venezia nel 2009, il cortometraggio di Giacomo Cimini, La città nel cielo, ispirato ad Enough to Bathe in di Yair Packer, è una perla di rara bellezza all’interno di un gigantesco portagioie ricco di dozzinale bigiotteria. La poetica che ruota intorno al film, la fotografia volutamente fredda, le scenografie accuratamente cyberpunk (realizzate ad arte dal team di Logical Art), i personaggi fortemente definiti nonostante il breve tempo a disposizione (difficile non innamorarsi di Ai dopo i primi 5 minuti di cortometraggio N.d.R.), fanno de La città nel cielo uno dei prodotti più interessanti (tra cortometraggi e non solo) degli ultimi anni.

Realizzato anche grazie ad una discreta eredità ottenuta da Cimini stesso da parte di suo nonno, La città nel cielo sembra voler rimandare (consapevolmente o meno) moltissimo ai suoi predecessori, senza mai emularne il senso o l’intento: è facile pensare a film come Blade Runner, così come non è difficile ritrovare nel film alcuni elementi del cinema animato giapponese alla Hayao Miyazaki (la città dilaniata dall’inquinamento ricorda molto da vicino Nausicaa della Valle del vento), o addirittura di manga dal sapore steampunk come Full Metal Alchemist.

Una perla rara, dunque. Un gioiello prezioso da non perdere e che da qualche giorno è addirittura possibile acquistare su iTunes Italia, dove negli ultimi tempi è balzato ai primi posti delle classifiche, sbaragliando concorrenti del calibro di Iron Man, Up in the Air e 2012.

E dire che i titoli italiani ancora non sono approdati sulla piattaforma Apple e che la stessa Città nel cielo è apparsa sul sito sotto mentite spoglie, con sinossi e titolo in inglese. Poco male, se si pensa che nonostante questo il film sia ancora in classifica e che la Working Title abbia proposto una collaborazione allo stesso Cimini.

E non venite a lamentarvi se poi siamo ancora il paese della fuga dei cervelli…

Di Luna Saracino

 

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