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Festival Internazionale del Film di Roma 2014: La Prochaine Fois Je Viserai Le Coeur

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Festival Internazionale del Film di Roma 2014: La Prochaine Fois Je Viserai Le Coeur

La Prochaine Fois Je Viserai Le Coeur

La Prochaine Fois Je Viserai Le Coeur

La Prochaine Fois Je Viserai Le Coeur

Guillaume Canet protagonista di un noir-poliziesco tratto da una storia vera

Tra il 1978 e il 1979 un uomo terrorizzò l’Oise, distretto situato nella regione della Picardie, Francia: il serial killer uccise alcune donne, perlopiù autostoppiste, riuscendo a sfuggire alla polizia per quasi un anno. La storia riempì le prime pagine dei giornali dell’epoca che lo descrivevano come un maniaco efferato e solitario, fino all’incredibile scoperta: “L’assassino dell’Oise” era Alain Lamare (nel film Franck), un agente della gendarmeria che indagava sul caso.

Questo è il fatto di cronaca che ha appassionato il regista francese Cedric Angér per il suo La Prochaine Fois Je Viserai Le Coeur (La prossima volta mirerò al cuore), film presentato oggi nella sezione Mondo Genere del Festival di Roma.

Un noir-poliziesco molto classico che il regista francese ha deciso di far interpretare a Guillaume Canet: «Ci tenevo ad avere questo ruolo perché è estremamente complesso.» ha raccontato oggi al festival. «Quando si tratta d’interpretare un personaggio vivente, bisogna essere rispettosi nei confronti della realtà, della persona e soprattutto delle famiglie delle vittime. Alain si trova in un ospedale psichiatrico: avrei voluto incontrarlo per poter interpretare Franck al meglio ma sono passati 30 anni e non è stato possibile. Così mi sono preparato vedendo un documentario su questa storia e leggendo un libro, scritto da un giornalista che, all’epoca, ebbe occasione di seguire i progressi della polizia. Ho anche parlato con alcune vittime sopravvissute agli attacchi.»

Quello che emerge dal film è il profilo anomalo: un uomo con difficoltà di relazione con le donne, ma con una sua autonomia, ottimi rapporti sul posto di lavoro e una famiglia d’origine assolutamente normale.

«Ho cambiato i nomi e poco altro. Ho cercato di essere il più fedele possibile alla documentazione sul caso e al profilo del killer: quest’uomo non ha avuto dei traumi infantili noti. La polizia ha fatto le sue ipotesi ma non c’è nulla che lasci pensare a questo risvolto.» ha detto Cedric Angér.

«Una delle cose che mi ha affascinato di più è la sua doppia personalità: nelle lettere anonime che manda alla polizia, l’assassino si descrive come un maniaco sanguinario. In realtà ogni volta che uccide ha paura di farlo, se ne pente sempre e si punisce.» ha commentato Canet. «Inoltre sembra che si senta inutile sul posto di lavoro: è come se, con quegli omicidi, voglia dimostrare qualcosa.»

Nonostante le ottime premesse (regia e scenografia), La Prochaine Fois Je Viserai Le Coeur si perde nell’osservazione del modus operandi del gendarme Franck: Angér sembra procedere più con l’occhio dello studioso che non con quello del cineasta, dando al film un andamento troppo lineare. Se l’identità del killer è già nota, il pubblico si aspetta “sobbalzi” dovuti ad altri artifici che il suo film non offre. Sperando che dare al film la stessa “impassibilità” del suo protagonista sia una cosa voluta, elogiamo comunque Guillaume Canet che, anche questa volta, appare perfetto nei panni di un personaggio lontanissimo dai suoi.

di Lucia Gerbino