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Festa del Cinema di Roma 2015: Ridendo e scherzando. Ritratto di un regista all’italiana

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Festa del Cinema di Roma 2015: Ridendo e scherzando. Ritratto di un regista all’italiana

locDocumenti dalla Storia del cinema, Paola e Silvia Scola intervistano attraverso Pif, alter ego e “terza persona” ironica, il Maestro nonché genitore “ingombrante” Ettore.

Un meta-sguardo sul film e un incontro con i protagonisti, alla Festa del Cinema di Roma 2015, per la sezione Omaggi

C’eravamo tanto amati su quella Terrazza a sbirciare la grande sghimbescia Famiglia italiana. Passeggiando insieme ad Adua e le sue compagne, sorbendo respiri aspri, tormentati, festosi, soppressi, non visti ma presenti, come Fantasmi a Roma, intrecciandoci a Cuori infranti, odorosi di ciniche mostruose Follie d’estate, senza chiederci ad ogni angolo Che ora è, semplicemente sfogliando il tempo fatto di tempi, facendo Concorrenza sleale al passato che invece è già futuro. Dentro il cinema dei piccoli, capsula “borghese” delle memorie fauste dei giovanissimi iniziati alla bidimensione della (allora) celluloide, una giornata particolare con Ettore Scola faccia a faccia con se stesso. Ad interloquire con uno dei più talentuosi e lucidi cineasti europei, il giovane Pierfrancesco Diliberto in arte Pif, educatamente irriverente.

Ridendo e scherzando. Ritratto di un regista all’italiana. Ettore racconta, o meglio, vede Ettore. Un documentario visto con gli occhi della maturità dal suo soggetto, sottoposto allo spoglio delle testimonianze proprie, tra tv e fotogrammi di pellicola, alla verità (im)mortale della propria arte. Sotto lo sprone della scrittura e della regia di Paola e Silvia Scola, figlie di Ettore, qui dietro le quinte, Pif pungola il Maestro allergico alle interviste, sagacemente pronto a raccogliere la sfida, con composta ma fibrillante ironia, mai nascosta dietro gli inseparabili occhiali e dentro il cardigan “di scena”. Gli inizi in tenera età come disegnatore atleticamente comico e raffinato nella famosa factory della rivista satirica Marc’Aurelio (vicenda ampiamente ricostruita dallo stesso Ettore nel recente Che strano chiamarsi Federico, 2013, dedicato al grande amico e nume tutelare Fellini). Alle decine di sceneggiature scritte come “negro” o come oggi più politicamente pavidi diremmo ghost writer, fino alla costellazione di opere scritte ma anche dirette fino ad un paio di anni fa. Una vita fatta di cinema, copione di copioni. Che dalla commedia “leggera” all’italiana, palestra imprescindibile e forse in parte palude retorica mitizzata, si sposta senza soluzione di continuità al cinema impegnato e dissacrante, avvinghiato con saggezza e sfrenata ironia all’atrocità contraddittoria del vivere, e per questo perennemente narrato Ridendo e scherzando. Come affermano le stesse autrici del documentario, che hanno scavato anche al di là dei propri ricordi, iniziando dalla ricerca di archivio per poi ricostruire una sintesi emotiva, analitica, divertente e divertita di un “regista all’italiana”:

Paola Scola: Abbiamo fatto un lavoro di ricerca enorme, negli archivi della televisione e in quelli cinematografici, andando a rintracciare un Ettore Scola che a volte persino noi non conoscevamo, anche se siamo cresciute sui set di nostro padre…

Silvia Scola: La nostra vita è sempre stata permeata dal cinema, nostro padre ci coinvolgeva sin da piccolissime, ricordo, avremo avuto otto anni, chiedendoci che cosa ne pensassimo delle sceneggiature, delle soluzioni, dei personaggi, c’è sempre stato un continuo confronto e credo questo sia fondamentale…

Paola Scola: abbiamo voluto scrivere questo film partendo dalla ricerca dei materiali e abbiamo poi scelto qualcuno che potesse rappresentare l’alter ego ironico tanto di noi quanto di Ettore. Pif è un regista motivato da una visione civica della realtà, con La mafia uccide anche d’estate ha vinto premi europei dimostrando di poter narrare con estrema leggerezza una piaga sociale che ha devastato il nostro Paese. Ci è sembrato il personaggio ideale per intervistare Ettore in nostra vece

Silvia Scola: il nostro film vuole parlare a tutte le generazioni ma sicuramente parlando anche dal nostro punto di vista di figlie, che in quel Cinema dei piccoli a Villa Borghese hanno trascorso tanto tempo e che sperano di poter creare un dialogo con il futuro, che appartiene a quei ragazzi che oggi dobbiamo educare, quindi speriamo di avere l’opportunità di portare questo film anche nelle scuole e poi ne progettiamo, dopo il percorso dei festival e della distribuzione in sala, di poterlo diffondere online.

CAST

Ettore Scola, con l’amichevole partecipazione di (Pif)

Scritto e diretto da Paola e Silvia Scola

Soggetto di Paola e Silvia Scola

Fotografia di Davide Manca

Montaggio di Paolo Petrucci

Musiche di Armando Trovajoli

Edizione Gianni Manciotti

Producer Nora Barbieri

Prodotto da Carlo Degli Esposti per Palomar Spa, Massimo Vigliar per Surf Film

Ita 2015-10-18 81’

di Sarah Panatta