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Citizenfour: il documentario shock che ha trionfato agli Oscar

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Citizenfour: il documentario shock che ha trionfato agli Oscar

Citizenfour

Citizenfour

Avvincente come uno spy movie, sconvolgente come un documentario, il nuovo film di Laura Poitras arriva in Italia, al cinema e, da giugno, anche al Biografilm Festival di Bologna

Laura Poitras ama raccontare le persone. I documentari che dirige affrontano, in modo sempre più estremo e irriverente, l’uomo in tutte le sue forme, attraverso i suoi rapporti e conflitti con i suoi simili, ma anche – e soprattutto – con la società che lo circonda.

Se Flag Wars (2003) prova a raccontare la diversità tra razze e generi e My country, my country (2007) si pone come il quadro più lucido e drammatico della vita in Iraq durante l’occupazione americana, quello che Citizenfour (2014) riesce a raccontare va al di là di ogni possibile immaginazione.

È l’inizio del 2013: Laura Poitras è impegnata nella realizzazione di un documentario sulla violazione della privacy da parte dell’NSA; all’improvviso, cominciano ad arrivarle alcune mail crittografate da parte di un certo “Citizen Four”, che sostiene di possedere una serie di informazioni riguardanti le poco ortodosse operazioni di controllo e gestione dei dati personali da parte delle Intelligence americane e si dice disposto a condividerle con lei. Alcuni mesi dopo, Laura Poitras e Glenn Greenwald (il giornalista del Guardian con cui la stessa ha fondato The Intercept) decidono di incontrarlo, in un albego di Hong Kong, scoprendo così che dietro quelle mail crittografate si nasconde un giovanissimo tecnico informatico che collabora con la CIA e risponde al nome di Edward Snowden. Il tempo stringe, il pericolo è dietro l’angolo, la tensione palpabile e pesante come un macigno: Snowden sa benissimo che da quel momento la sua vita può cambiare radicalmente, possibilmente in negativo, ma è pronto a tutto purché giustizia sia fatta. Una volta per tutte.

Con un ritmo incalzante e teso degno di un noir di James Ellroy (non a caso alla produzione esecutiva c’è Steven Soderbergh), Laura Poitras traccia insieme a Snowden il raccapricciante ritratto di un’agenzia di “sicurezza” nazionale pronta a tutto pur di “salvare” il suo paese, perfino a ledere la privacy dei suoi stessi cittadini. Terzo capitolo di una trilogia sull’America post 11 settembre (dopo My country, my country nel 2006 e The Oath nel 2010), Citizenfour è uno dei documentari più interessanti degli ultimi anni ed affronta con uno stile assolutamente inedito un tema scottante come quello della lesione della privacy in una società come la nostra, così tecnologicamente avanzata, eppure così esposta e vulnerabile: Edward Snowden è una sorta di eroe/antieroe, che sacrifica la sua stessa vita per salvare la libertà di espressione di ogni singolo individuo. L’ironia della sorte, però, lo costringerà a limitare per sé quella stessa libertà per cui si sta battendo. Ma è anche questo, in fondo, il grande punto di forza di un documentario come Citizenfour: scoraggiare ogni tipo di fiducia nel genere umano, raccontandoti per filo e per segno il modus operandi dell’NSA all’interno del suolo americano, per poi spingerti a sperare in un mondo migliore, affidandoti alle mani del giovane Snowden, a tutti gli effetti (o almeno a mio avviso) un martire volontario, certo, ma anche un piccolo grande eroe.

di Luna Saracino