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“Public Spaces”, la mostra: 57 scatti per raccontare il paesaggio urbano in giro per il mondo

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“Public Spaces”, la mostra: 57 scatti per raccontare il paesaggio urbano in giro per il mondo

Public Spaces - slide

Urban Portraits - Public SpacesEvento realizzato in collaborazione con la Regione Lazio attraverso ‘ABC Arte Bellezza Cultura’ e con Civita

Urban Portraits” è il primo progetto presentato mercoledì 9 luglio presso il Palazzo Fandango Incontro ideato dallo Spazio Ginko. La prima delle dieci mostre collettive – previste in altrettante location a Roma – è intitolata “Public Spaces”: 19 artisti espongono 3 scatti ciascuno, vale a dire il proprio punto di vista sulla loro città, i volti, le abitudini, gli scorci di vita diventati quasi invisibili all’occhio allenato ad avere di fronte quotidianamente quasi le stesse immagini. Sì, quasi le stesse immagini, perché in realtà anche se l’architettura delle nostre città è statica, è la vita delle persone che la animano a darle un senso diverso ogni giorno. Ha un respiro internazionale quindi l’ambizione dello Spazio Ginko, dove nelle immagini esposte ritroviamo oltre all’Italia, anche l’Australia, il Giappone, le Filippine, la Russia, il Belgio, la Grecia, la Spagna, la Francia, l’Olanda, la Norvegia, il Brasile e gli Stati Uniti, per altrettanti mutevoli fermi immagine in bianco e nero e a colori.

L’uomo e la città sono il connubio fondante questa prima esposizione, che punta l’attenzione all’evoluzione della socialità urbana. E se è vero quanto affermato da Ansel Adams che “You don’t take a photograph, you make it” (“Una foto non si scatta, si crea”), è altrettanto vero che i 19 artisti che partecipano a questa prima collettiva sono spesso mossi a scattare anche dall’impulsività, dalla non dovuta formale ricercatezza stilistica accademica, semmai dalla volontà di ritrarre un momento così com’è, senza necessariamente inseguire e attendere l’istante pulito, perfetto, “creato”. La città cambia perché la società è in continua evoluzione, quindi a volte aspettare l’attimo stilisticamente impeccabile in cui ritrarre il soggetto rischia di far perdere la spontaneità di quel momento. Ed è spontaneità e naturalezza che emergono a colpo d’occhio, ad una prima visione delle inquadrature presentate: a volte colpiscono i colori quasi rarefatti di un palazzo spagnolo, a volte i sorrisi dei bambini africani, altre il bianco e nero opaco di un anziano seduto. «Alla base della selezione artistica non c’è solo una ricerca estetica, ma ovviamente c’è un approccio che vuole approfondire la tematica dal punto di vista culturale: – dall’intento di Manlio Paglione, titolare dello Spazio Ginko, dedicato ad opere d’arte contemporanea – si vuole mostrare cioè non solo come appaiono gli spazi pubblici, ma anche come vengono fruiti in base ai diversi contesti sociali in cui sono inseriti e come vengono osservati e interpretati dall’occhio di artisti provenienti da paesi diversi, con dunque filtri culturali differenti e differenti percezioni emotive».

I temi delle altre collettive previste per il biennio 2014-15 spazieranno dall’Architettura, alla Decadenza, al Cibo, all’Industria, ai Mercati, gli Old&New – per una visione d’insieme delle contrapposte realtà architettoniche delle nostre città – alle Persone, al Viaggio e all’Acqua. Durante i circa 15 giorni di esposizione previsti per ogni collettiva, un seminario e/o un workshop accompagneranno l’evento. A questo proposito evidenziamo la lecture del professor Carlo Valorani, docente presso la Facoltà di Architettura de “La Sapienza” per giovedì 17 alle ore 19:00 presso gli spazi allestitivi: “Verso una politica di rigenerazione urbana: dimensioni dello sguardo nel paesaggio urbano”, questo il titolo dell’intervento che ha l’intento di analizzare i requisiti qualitativi degli spazi urbani per una loro futura rigenerazione, partendo dalla percezione visiva degli scatti proposti.

All’interno del percorso espositivo, “Into the food”, una presentazione di food ed eating design in cui il cibo interpreterà il tema trattato in ogni mostra. Un momento conviviale per aggiungere al piacere della vista quello del gusto, seguendo le indicazioni di Antonella ed Alessio Mignacca, promotori in Italia di questa disciplina culinaria più conosciuta in Francia e in Olanda, in cui «il cibo diventa veicolo di un messaggio (ludico, di denuncia, di riflessione, culturale..) che va ad arricchire maggiormente l’esperienza del commensale», visitatore di spazi espositivi contemporaneamente riletti, per una fruizione sempre più interattiva.

Fotografi – Urban Portraits

Albion Harrison-Naish (Australia); Andrey Omelyanchuk (Russia); Anthony Asael (Belgio); Dimitri Tenezakis (Grecia); Domingo Leiva (Spagna); Eriko Sugiki (Giappone); Hidehiko Sakashita (Giappone); Ioannis Lelakis (Norvegia); Jean-Paul Bois-Margnac (Francia); Mardonie Cruz (Filippine); Mariano Esbrì (Spagna); Melissa Toledo (Brasile); Noisy Paradise – Naoki (Giappone); Priscilla Inzerilli (Italia); René Van Dam (Olanda); Richard Orme Flinn (USA/Francia); Roberto Olivadoti (Italia); Robert Silhol (Francia); Yves Lorson (Belgio)

Dove: Palazzo Fandango Incontro, Via dei Prefetti, 22 – Roma

Quando: dal 9 al 27 luglio dalle 10:00 alle 21:00

Ingresso Gratuito

Per maggiori info: www.urbanportraits.it

Spazio Ginko, Via del Colosseo, 24

di Elisabetta Lattavo