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Frammenti di memoria

Gli scatti autoriali e intimi di Maria Cristina Madera in un’emozionante personale fotografica, dal 13 al 27 gennaio presso il Laboratorio Corsetti a Roma

Come un fanciullo incantato che viaggia sovrastando terre e mari. Tra mura paesane e corridoi metropolitani, castelli e giardini, antri, tetti, stagni, stemmi, colonne e capitelli, borghi e nicchie, strade e vicoli, voci e silenzi, atri e sipari. Alla ricerca dell’oggetto anonimo e perduto, della traccia discosta dal fragore della civiltà, dell’impronta antica, solenne, fulgida, annebbiata, stanca, minuta, persistente. Dei sublimi ignoti volti, di pietra e polvere, incastonati nella scenografia del “noi”.

Retina bidimensionale errabonda e fuggitiva. Passaggio claustrale eppur liberatorio. Algido eppur palpitante. Occhio analogico vigoroso e nitido, insinuato negli squarci dimenticati, negli angoli sepolti, nei pozzi angusti di rimozione. Fotografie come raccordi sinaptici illuminanti, per salvare i brandelli reificati di un tempo consumato dall’oggi frenetico e iper tecnologico. Fotografie come ritorno rallentato, piano sequenza minuziosamente, dolcemente spezzato e riassemblato. Incursione viscerale e severa che trasforma o meglio ridona alla rassicurante e snobbata consuetudine dei paesaggi tutti “intorno” il guizzo di eternità “dentro”, che invece i nostri fatui famelici occhi cercano e subito cancellano. Con il suo statico ed etereo, solitario, struggente bianco e nero la giovane ma esperta fotografa Maria Cristina Madera approda all’ormai mitico Laboratorio Corsetti di Roma. Con una personale fotografica, Frammenti di memoria, che si ribella pacata e misterica al ludibrio mercificante dello sguardo massificato sul mondo. All’autodigestione in vetrina, al selvaggio on line uploading che riversa nel web la privata essenza-assenza di ogni “facebookiana” vita con milioni di scatti quotidiani. Che infantili scoprono e ipnotizzati scartano, caricano e scaricano nella mega latrina multimediale i troppi luoghi delle proprie giornate, vampirizzando assetati e statici la bellezza degli spazi attraversati. Abbandonandola in gallerie digitali dall’anima bruciata.

Maria Cristina si muove agli antipodi, testimone meticolosa e vigile. Ritagliando la propria dimensione dello scatto turistico, del reportage di viaggio, della fotografia come cronaca delle terre manipolate, trafficate e al contempo abortite dagli uomini. Con Frammenti di memoria, in mostra dal 13 al 27 gennaio, Maria Cristina ci lascia entrare nel suo mondo di mezzo, nella sua soffitta senza passaporto, tramite la crepa discreta e meditativa di scatti che non erodono né deturpano, bensì ritrovano, con commossa antiretorica, spazi di ricordo, di pensiero, di storie e Storia, di diversa umanità. La Madera non rinnega le straordinarie possibilità esplorative offerte anche al dilettante e all’amatore dalla fotografia digitale, dai pixel miracolosi dei tanti supporti portatili. Ma preferisce non indulgere nell’era del’I-can, nella moda-mania del viaggio sottoposto alla formaldeide delle “app-licazioni” omologanti. Maria Cristina si tuffa nel puro folclore, nell’archeologia urbana ed extraurbana, nelle architetture eclettiche, nella moderna schizofrenia degli spazi, pedinando la bellezza e i suoi enigmi. Lieve e profonda, raffinata e mai mendace, trasparente. Con la malinconia meravigliata dell’altrove, dell’adesso.

Maria Cristina Madera nasce a Roma nel 1972. Intraprende giovanissima lo studio della pittura sotto la guida del Maestro Francesco Vaglica. L’incontro con il fotografo Riccardo Guglielmin nel 1997 le consente di approfondire lo studio delle tecniche fotografiche, in particolare del ritratto. Nel 2002 ai ‘”Gay Games’” d’Australia è fotografa ufficiale della squadra italiana di nuoto, per la quale realizza tre calendari annuali. Si specializza inoltre nella fotografia di scena, in ambito teatrale e cinematografico, e prosegue lo studio del ritratto. Nel 2006 realizza delle immagini per un musical in collaborazione con la coreografa australiana Leah Howard. Nel 2007 riscuote grande successo di pubblico e critica la sua personale fotografica “Sospesi tra Caos e Pace” presso la Locanda Atlantide di Roma. La passione per la fotografia sportiva la fa approdare negli ultimi anni al rugby, sport del quale è grande appassionata, arrivando all’ultimo Torneo “Sei Nazioni”, fino ad accostarsi alla Gyrokinesis, una disciplina che unisce danza, yoga e Tai Chi. Per le sue opere predilige il bianco e nero per lasciare spazio all’immaginazione cromatica e indurre l’osservatore ad una fruizione dell’immagine totalmente personale.

Il Laboratorio Fotografico Corsetti rappresenta la naturale prosecuzione del Laboratorio Fotografico Bassi e Corsetti, fondato nel 1971, per anni punto di riferimento per i professionisti italiani e stranieri. Il laboratorio è anche uno spazio espositivo e polifunzionale dove vecchie e nuove generazioni della fotografia possono incontrarsi e confrontarsi con workshop, mostre e conferenze.

TITOLO
Frammenti di memoria
Personale fotografica di Maria Cristina Madera
14 immagini formato 50×60 stampate ai sali d’argento

LUOGO E INFORMAZIONI
Laboratorio Fotografico Corsetti
Tel. 06 64503493
info@corsettilab.com
www.corsettilab.com

Vernissage venerdì 13 gennaio h 18.00 – In mostra fino al 27 gennaio

Orari: lunedì – venerdì 8.30 – 12.30/ 15 -19
Ingresso libero

di Sarah Panatta