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Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: la legge italiana riconosca la violenza di genere

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Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: la legge italiana riconosca la violenza di genere

giornata internazionale contro la violenza sulle donneIndagine Istat 2007: oltre 14 milioni di donne italiane sono state oggetto di violenza fisica, sessuale o psicologica

 

Il 25 novembre scorso è stata la “Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, istituita  tramite la risoluzione numero 54/134, del 17 dicembre 1999, dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Un fenomeno ancora dilagante nel XXI secolo dai risvolti drammatici: secondo l’indagine Istat del 2007 sulla violenza e i maltrattamenti contro le donne, realizzata su commissione del Ministero dei diritti e delle pari opportunità, oltre 14 milioni di donne italiane sono state oggetto di violenza fisica, sessuale o psicologica. In Italia sono mediamente 120 le donne che ogni anno vengono uccise dalla violenza. E una donna su tre subisce violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita. Anche all’interno delle mura domestiche. La violenza può essere anche psicologica, attraverso lo stalking. In proposito, il ministro della Giustizia Paola Severino ha affermato: ”inasprire le pene può servire come segnale d’importanza del valore che si tutela. La perseguibilità d’ufficio, in alcuni casi, può essere una soluzione al posto di quella a querela”. Tuttavia, sebbene l’Italia sia stata tra i primi Stati ad introdurre il reato di stalking, il nostro Paese è stato “ripreso” dall’Onu in quanto privo di una definizione normativa di “violenza di genere”, come definita dalla Conferenza Mondiale delle Nazioni Unite, nel 1993. La Direttiva Europea del 2004/80/CE del 29 aprile 2004 prevede, inoltre, che lo Stato debba risarcire le vittime di tutti i reati dolosi quando i colpevoli non siano in grado di farlo, e lo Stato italiano è l’unico inadempiente. Il Consiglio d’Europa raccomanda, infine, un centro anti violenza ogni 10.000 persone e un centro d’accoglienza ogni 50.000 abitanti. In Italia dovrebbero esserci dunque 5700 posti letto ma ce ne sono solo 500, contro i 1100 della Francia, i 7000 della Germania, i 4500 della Spagna e i 3890 dell’Inghilterra. Anche la Turchia è più avanti di noi, con 1478 posti a disposizione. Un passo significativo potrebbe essere, in questa circostanza, l’incontro richiesto dai gruppi della convenzione “No More violenza sulle donne” con il premier Mario Monti per chiedere il suo impegno e sostegno a favore di tutte le donne vittime di abusi. “La violenza sulle donne è una sconfitta per tutti”, citava uno slogan della manifestazione. Purtroppo, però, si tratta di un fenomeno ancora sommerso. Le donne hanno paura a denunciare le violenze. Maltrattate, umiliate, private della loro dignità, non sono più capaci di reagire, si isolano, cercano di cambiare abitudini per sfuggire dal doppio “mostro”: l’uomo che ha tolto loro la libertà, il diritto all’integrità fisica, il rispetto della persona fisica e umana; quello del fantasma del ricordo, un’ossessione terribile, un incubo, della violenza stessa subita. Poca differenza che essa sia fisica, sessuale, psicologica. La donna conoscerà solamente la paura dell’uomo, come del piacere della sessualità, che dovrebbe essere costruttivo e non distruttivo. Spesso, annullata la sua autostima, la strada per la mercificazione del corpo della donna e per l’induzione alla prostituzione è molto breve. É colpa anche dell’immagine distorta e dell’uso scorretto della fisicità femminile dati da parte di media e politica. La parità di genere (di diritti, di libertà) non c’è in Italia. Noi abbiamo i “Grandi Fratelli”, un cinema e un web sempre più “spinti” agli estremi, al limite della pornografia, il Ruby Gate, le Nicole Minetti ed escort varie di Berlusconi (che potrebbe anche ricandidarsi alle primarie del centrodestra del 16 dicembre prossimo). All’estero le first ladies (Michelle Obama) sostengono le campagne elettorali dei mariti, diventano (Hilary Clinton) segretario di Stato o senatrici. In Germania Angela Merkel è stata eletta Cancelliera. La deputata francese socialista Ségolène Royale, si è fatta promotrice di una grande campagna pubblicitaria di sensibilizzazione sulle violenze sessuali. Anche in Italia si dovrebbe puntare di più sulle donne, non solo a parole. Concludiamo con una frase di William Shakespeare: “la donna uscì dalla costola dell’uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata”.

di Barbara Conti