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Boom accademico in Uk

degreeNiente lavoro? Gli inglesi tornano a scuola aspettando tempi migliori

Cosa si fa quando il lavoro scarseggia? Come si risponde alla frustrazione di un futuro incerto dettato dalla crisi finaziaria?

Gli inglesi non hanno dubbi, si ritorna a scuola, ci si specializza, si prendono altri diplomi e il master sembra tornare, oggi più che mai in voga. Le statistiche lo mostrano con chiarezza: le domande per frequentare le università nel Regno Unito sono incrementate sfiorando il 23% e gli esperti predicono che il trend potrebbe aumentare ancora con l’inizio del 2010. Il mercato del lavoro offre poco e la corsa alla specializzazione è ormai avviata. I nuovi studenti sono per lo più ex lavoratori licenziati che forzatamente stanno subendo quest’anno sabatico causato dalla crisi finaziaria. I siti predisposti per le application forms, ossia i moduli da compilare per poter essere accettati nelle università britanniche, soprattutto quelle situate a Londra, sta letteralmente andando in tilt. Visto il numero dei posti limitati per ogn facoltà, si prevede una selezione durissima per i futuri studenti. Un fatto che va da subito messo in evidenza è che le università londinesi, soprattutto le più prestigiose come la London School Economic (LSE), il Kings College e la Westminster Unversity, hanno sempre avuto un affluenza di domande molto elevata e lo screening per i candidati più idonei è stato sempre durissimo. Oggi però i selezionatori hanno a che fare con una mole di richieste molto ampia che proviene da persone non più giovanissime ma sicuramente professionalmente più preparate degli studenti che hanno appena finito la scuola. Il professor Les Edbon, manager del gruppo Million più che riunisce le congregazioni universitarie Ha dichiarato ai microfoni della BBC, che questa contrazione dei posti unversitari svantaggiano molto chi non ha un background lavorativo e  ciò è profondamente ingiusto. Edbon chiarifica la sua posizione aggiungendo: “Una laurea o un master, potrebbe migliorare in maniera significativa la vita dei giovanissimi, soprattutto quelli che appartengono agli strati sociali medio bassi”.  Marck Curnock, direttore esecutivo dell Ucas, un organizzazione che si occupa di consigliare gli studenti per le domande universitarie, ha detto: “E’ chiaro che il problema della selezione sarà duro, soprattutto per chi vuole ottenere una alta qualifica come il master. C’è da aggiungere che questo processo di riconversione alla specializzazione universitaria ha iniziato ad incrementarsi dalla metà del 2007, ma quest’anno ha raggiunto livelli davvero critici, in termini di domande ricevute”. A rendere la scelta ancora più difficile c’è stata la proposta che si sta discutendo nel parlamento britannico di ridurre i fondi per l’istruzione, soprattutto quella riguardante le borse di studio per i master e gli aiuti statali alle università. Ciò si tradurrebbe in una riduzione dei badget e di conseguenza i posti disponibili per gli studenti dovrebbero ridursi. Come detto, in questo momento sta avvenendo esattamente il contrario, e i giornali britannici parlano di Boom accademico per il 2010. Il professor David Green, vice preside dell’università di Worcester ha dichiarato che molte università prenderanno extra studenti senza usufruire dei fondi i quali saranno chiesti in un secondo momento i costi dovuti al governo. Il surplus delle comande ha coinvolto anche Wes Streeting, presidente della National Union Student, l’associazione nazionale studenti inglesi che ha sottolineato come la situazione dei giovani disoccupati avrà pericolose ripercussioni nel breve e lungo periodo e i tagli ai fondi risulteranno dannosi. Wes auspica che il governo inglesi possa trovare fondi per l’educazione universitaria in modo che dia al maggior numero possibile di ragzzi l’opportunita’ di poter studiare e migliorarsi.

di Valeria Marchetti

Svevo Ruggeri
Svevo Ruggeri
Direttore, Editore e Proprietario di Eclipse Magazine